Viterbo CRONACA
Vittorio Ricci segretario generale provinciale FIALS

Come avevamo previsto, il tentativo di arrampicarsi sugli specchi di CGIL-CISL-UIL, in merito alla loro sottoscrizione della pre intesa per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti del comparto del servizio sanitario aziendale, si è concretizzato in esternalizzazioni dense di retorica, fuorvianti ed a tratti patetiche, offrendo l’immagine di chi si sta muovendo immerso nelle “sabbie mobili” e cerca illusoriamente di non sprofondare.

Disturba in sostanza, che la FIALS non firmando questo “contratto disastroso” si sia schierata, in modo libero ed incondizionato, a tutela di migliaia tra infermieri, tecnici, assistenti sociali, ostetriche, amministrativi, OSS ed ausiliari.

Così i tre Re Magi, si sono svegliati dal torpore, cercando con false argomentazioni di impedire alla fials di continuare a raccontare la verità su quanto è accaduto, e cioè che il contratto da loro firmato, è un offesa alla dignità di chi quotidianamente negli ospedali, negli ambulatori e negli uffici,  si fa carico con serietà, con impegno e professionalità, dei problemi dei cittadini.

Del resto da decenni CGIL-CISL-UIL, perseguono la politica del  tenere i lavoratori nell’oscurità,  nella paura e nella scarsa o faziosa informazione, per poter gestire le masse cercando di monopolizzare a proprio vantaggio la rappresentanza dei lavoratori.    

Ma questo contratto, non è soltanto una sconfitta sul piano economico, per il quale come abbiamo detto, quasi dopo 10 anni viene concessa ai lavoratori, un’elemosina già risucchiata abbondantemente dall’aumento del costo della vita, ma contiene aspetti devastanti e pericolosi  che riguardano  l’orario di lavoro settimanale, la pronta disponibilità, la mensa, le carriere professionali, il lavoro straordinario ecc, che  riportano tutti i dipendenti della  ASL di Viterbo alle condizioni di schiavismo di 50 anni fa.

La Fials, è certa dei danni che produrrà questo contratto di lavoro sulla massa dei dipendenti della ASL, già provati in molti ambienti dallo “stress da lavoro correlato”, da un’incidenza notevole di patologie professionali, da stati ansioso- depressivi strettamente collegati ai ritmi già insostenibili che sono facilmente riscontrabili all’interno delle unità operative degli ospedali.

Ne deriva, la nostra  preoccupazione per l’inevitabile intensificazione dei rischi professionali per i dipendenti, per la possibilità di crescita degli errori nell’attività lavorativa, che in sanità sono una cosa piuttosto seria, della impossibilità di garantire il tempo necessario per una costante ed adeguata formazione, soprattutto agli operatori sanitari.

Forse se CGIL -CISL-UIL, senza indignarsi contro il dissenso democratico espresso dalla FIALS, riconoscessero con umiltà e coraggio, le macroscopiche aberrazioni di questo contratto, farebbero cosa utile per i loro iscritti, e per la crescita consapevole di tutti lavoratori.