Capranica RIFLESSIONE
Claudio Cianchella

 

La raffinata cafonaggine dei genitori si trasforma in bullismo nei figli.

   È di questi giorni l’invito ad esprimere un commento inerente alla violenza dei giovani, oggi conosciuta con l’accezione “affettiva” di “Bullismo”.

   Tale fenomenologia sociale dell’età adolescente, e non solo, è oggetto di studi giuridici e sociologici, e probabilmente f disattesa dalla stessa criminologia, quasi ad essere ritenuta inoffensiva o non pericolosa.

   Una disattenzione molto grave non considerare, ovvero sottovalutare, tale atteggiamento che non è fine a sé stesso, ma si manifesta e progredisce sullo status del nucleo familiare e nella scuola, quale metamorfosi evolutiva deviante.  

     La Criminologia, scienza che studia le dinamiche delinquenziali: cosiddette comuni ed organizzative, soggettive ed in concorso, se non nella fattispecie, tuttavia già nelle prime fasi del crimine, si individua quale causa l’ambiente in cui vive il soggetto.

   La parola crimine, oggi ammorbidita con l’accezione di delitto, è riferita alla classificazione dei reati: “delitti e contravvenzioni”. I delitti in base alle pene sono puniti con la reclusione e la multa; mentre le contravvenzioni con l’arresto e l’ammenda.

   Nel nostro caso il “bullismo o atti di Bullismo spesso si identificano con il reato di Stalking art.612 bis del C.P., il quale prevede la pena della reclusione e pertanto rientra nella classificazione dei delitti (un Crimine).

   Come possiamo notare il “bullismo” è un reato molto grave e necessita di grandissima attenzione da parte delle Istituzioni e della Società. Attenzione non a parole, ma impegno da parte di tutte le istituzioni preposte, ove è accertato che i nuclei familiari non esercitano la dovuta vigilanza ed una adeguata educazione nel contesto sociale e civile. Tali obblighi non sono solo sociali, ma sono sanciti dalla Costituzione Italia e dal codice Civile.

   Possiamo enunciare fatti ove molti di noi sono stati testimoni di atti vandalici commessi da minori, difesi a “spada tratta” da sciagurati genitori!

Perché li difendono?

I motivi possono essere anche molteplici:

- perché non possono fare altrimenti, sono i desideri oppressi dei genitori stessi che non hanno mai avuto il coraggio di fare e che vedono nei figli coloro che invece li possono fare, perché non imputabili;

- ovvero sapendo di non aver ottemperato compiutamente alla educazione dei figli, (culpa in educando) con uno sfrenato permissivismo, poiché è molto più semplice dire SI che NO, di conseguenza quello che debbono difendere altro non è che le loro colpe;

- tali padri e madri, solitamente assumono atteggiamenti volgari nel linguaggio e nel comportamento, che nulla hanno a che fare con il vivere civile;

- si appropriano di poteri che non hanno, solo perché vivono in un contesto ove tale abusivismo è accettato e tollerato dalle Autorità preposte al controllo ed al rispetto delle norme!

     Nel tempo questi atteggiamento ingenerano cultura deviante, e coloro che non l’accettano vengono additati, derisi e colpiti!

     Tutto ciò è molto semplice da capire e di una notorietà sbalorditiva … o siamo talmente ipocriti di far finta di non saperlo o addirittura anche di pensarlo!

     Lo imbarbarimento di questa società intrisa di ipocrisia e maleducazione, non possiamo ricercarlo su altri pianeti! L'ipocrisia e la doppiezza hanno, ahimè, oramai permeato i vari strati sociali.

   Una delle responsabilità è delle Istituzioni preposte a far Osservare ed Applicare la Legge. Ma l’elemento principale non possiamo nasconderlo, l’aspetto patologico dell'ipocrisia germoglia nei nuclei familiari.

   Nelle scuole, (culpa in vigilando) ove il personale docente non è professionalmente preparato a svolgere l’attività educativa degli alunni. Se peraltro, la figura dell’insegnante viene addirittura svilita, ecco che il fenomeno bullismo diviene cultura deviante. Molti confondono l’aspetto culturale con l’istruzione, anche se quest’ultima ha un ruolo importante, ma non determinante. La cultura è l’insieme degli usi e costumi di un popolo, di una comunità o collettività!

   Nella stragrande maggioranza dei casi l’individuo bullo proviene da una famiglia di insolenti (cafoni) o di persone dedite alla tendenza sociale sviante, ove la democrazia spesso viene scompaginata col fare quello che più piace, disinteressandosi del rispetto per le altrui entità e delle leggi!

   Se perseveriamo a non educare i figli e questi "bulli" scorrazzeranno per le scuole, nelle piazze, nelle vie; la cafonaggine e la maleducazione sarà, e forse già lo è, tale che si indigneranno solamente le persone educate ... quindi non molte!

     Il bullismo è l’effetto degradante di una società che giuoca con le regole.

Le norme, le regole della società, esistono perché vanno rispettate da chiunque e non poniamoci con l’atteggiamento tollerante buonista a cospetto con fatti gravi.

   Spesso notiamo che anche il criminale responsabile di gravi delitti, dopo qualche tempo, complice anche il “modus informativo” di non pochi organi di informazione, notiamo un atteggiamento di pietà e comprensione per il criminale, mentre ci dimentichiamo della vittima! È un aspetto gravissimo … è ipocrisia!

   Le vittime di un fatto delittuoso devono … devono … essere sempre e comunque difese dalle Istituzioni e dalla società tutta, altrimenti non è civiltà … è una società “cafona” …

   La peggiore delle malvagità dimora dietro un sorriso ... l’ipocrisia!