Viterbo CRONACA
Agostino G. Pasquali

 

Il timpano della Chiesa di san Lazzaro con gli affreschi del Vanni perduti

     Mauro, ormai mi conosci e sai che sono un pignolo pieno di dubbi, un Tommaso tutt'altro che santo, ma - se possibile - anche più diffidente dell'apostolo.

     Premesso che non sono un esperto d'arte, rivolgo a te, appassionato cultore della viterbesità e impegnato difensore dei tesori dell'arte della nostra città, una domanda:

Gli affreschi di Pietro Vanni, che stanno andando in malora nella chiesa di san Lazzaro, sono proprio "Art nouveau"? 

     Tu sai bene che "Art nouveau" (ovvero Arte floreale, Jugendstil, o Liberty) fu un movimento artistico di fine ottocento/primo novecento caratterizzato da fantasia, florealità, leggerezza, ariosità e, se vogliamo, pure elegante erotismo.

    Ti pongo quella domanda perché non mi sembra che negli affreschi di Pietro Vanni ci siano queste caratteristiche. E pure il periodo di esecuzione mi pare in anticipo rispetto all'"Art nouveau".

    Eppure in questi giorni, sull'onda della tua giustissima protesta per la trascuratezza dell’Amministrazione comunale che lascia andare in malora quei dipinti, tanti parlano dell’"Art nouveau" di quegli affreschi e si atteggiano a esperti di arte. Non ultima, proprio sul tuo giornale, Laura Allegrini, assessore, che anzi dichiara “Art nouveau” pure la chiesa di san Lazzaro!

    Resto in attesa di un tuo cortese chiarimento.

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Caro Agostino, certo hai ragione tu, non si tratta di Art nouveau, questo movimento artistico ha inizio da Edmond Picard nel 1894 nella rivista belga L'Art moderne, per qualificare la produzione artistica di Henry van de Velde, così leggo sul web.

Come te non sono esperto d'arte, anche se ho immensa ammirazione per gli artisti, e come vedi, mi informo, prima di sparare affermazioni, se non sono più che sicuro.

Comunque volevo chiarire che la Chiesa di san Lazzaro e gli affreschi di Pietro Vanni, nella stessa, sono antecedenti al 1894, ossia all'Art nouveau.

La decisione di costruire la Chiesa di san Lazzaro è del 1888 ed è stata costruita su quello che venne chiamato il Pincetto, cioè il piccolo poggio che si trova all'ingresso del Cimitero, termine che allude al Pincio di Roma.

La chiesa, dal 1890 al 1895, è stata completamente dipinta all’interno dal pittore viterbese Pietro Vanni, dipinse anche la facciata, ma gli affreschi sono andati perduti per la cattiva composizione dei colori e per le scarse tecniche di fissaggio. 

Perduti anche gli affreschi sulla facciata della Cappella della famiglia Vanni, sulla destra della chiesa.

Scrive l’artista e storico Marco Zappa.

“Vanni vive un periodo culturale molto contrastato, non solo dalle poetiche interne proprie dell’Ottocento, ma dal conflitto che a partire dalla rivoluzione impressionista dividerà la ricerca artistica in accademismo ed avanguardia.

Questo processo si completerà all’inizio del XX secolo con la nascita di innumerevoli movimenti artistici e con un cambiamento radicale di concetto d’arte.

Vanni che si è formato presso il pittore accademico Cesare Maccari e frequenta un ambiente ‘statico’ come poteva essere al tempo la città di Roma (e ancor più la natìa Viterbo), non ha l’impulso di abbandonare la sua formazione, di fatto avventurarsi su un percorso eretico come stanno facendo alcuni suoi contemporanei italiani, ma soprattutto parigini e rimane invischiato in tematiche ormai superate e in una tecnica pittorica tradizionale”.

Mauro Galeotti