Viterbo
CRONACA PROGETTO COMUNE


Siamo di fronte ad un progetto comune per il territorio, che ha delle grandi capacità spesso inespresse: a volte è mancata una vera condivisione su alcuni temi e noi, con questo Patto, mettiamo insieme tutte quelle forze che vogliono impegnarsi per attrarre risorse nel Viterbese per sviluppare l’internazionalizzazione, per facilitare l’accesso al credito, spingere sulla formazione professionale, semplificare la burocrazia”.

 

Così Domenico Merlani, Presidente di Unindustria Viterbo e candidato alla presidenza della Camera di Commercio di Viterbo, ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata di giovedì 20 febbraio presso il Consorzio Biblioteche di Viterbo.

Alla conferenza stampa erano presenti tutti gli esponenti del Patto per lo Sviluppo della Tuscia: Giuseppe Chiarini (presidente Confagricoltura Viterbo), Mauro Pacifici (presidente Coldi retti Viterbo), Rosita Pelecca (segretario provinciale Cisl Viterbo), Miranda Perinelli (segretario provinciale Cgil Viterbo), Angelo Pieri (presidente Cna Viterbo e Civitavecchia), Fabrizio Pini (presidente Cia Viterbo), Bruna Rossetti (presidente Confcooperative Viterbo) e Giancarlo Turchetti (segretario Uil Viterbo). Assente ma tra i firmatari anche Angelo Biagini, presidente Lega delle cooperative di Viterbo.

Secondo Merlani “è doveroso, da parte mia, ringraziare innanzi tutto i rappresentati delle categorie produttive e dei sindacati, che hanno voluto essere presenti a questo tavolo. Da parte loro c’è attenzione verso quel Patto che abbiamo siglato, ma c’è anche verso la Camera di commercio, che è la casa di tutte le imprese.

Le linee guida sono quelle che ho già elencato: internazionalizzazione, e penso non solo alle imprese del Distretto; accesso al credito, coinvolgendo le banche presenti sul territorio; formazione professionale e burocrazia semplificata.

Da tutti può venire un contributo importante per dimostrare che l’ente camerale, se svolge bene il suo ruolo e se è capace di ammodernarsi stando vicino agli imprenditori, ha piena ragione d’essere e di esistere, visto che è l’unico luogo dove il mondo produttivo, tutto insieme, può dialogare con le istituzioni. Una dialo go che va incentivato e supportato.

Siamo consapevoli che il nostro è un progetto ambizioso, ma bisogna iniziare a pensare in grande. Un’azione che non andrà in contrasto ma bensì in continuità con l’operato di Ferindo Palombella, che voglio ringraziare a nome di tutti i presenti, per il lavoro svolto nel corso degli ultimi tre mandati alla presidenza della Camera di Commercio di Viterbo ”.

Per Mauro Pacifici (Coldiretti) “il Patto che abbiamo sottoscritto rappresenta un progetto concreto, anche perché vede come candidato alla presidenza un imprenditori che rappresenta un settore importante della nostra economia..

Noi come Coldiretti metteremo al centro di questo progetto le nostre migliori risorse”.

Secondo Giuseppe Chiarini (Confagricoltura) “Merlani è una persona dinamica e capace e questo progetto su cui tutti siamo convenuti può portare ad uno sviluppo importante della Tuscia. Per questo lo appoggiamo con forza, e lo facciamo nell’interesse dei nostri associati”.

Fabrizio Pini (Cia) ha ricordato come “Merlani sia la persona giusta, è quello che serve al Viterbese. E oltretutto soddisfa un altro requisito per noi importante, quello dell’alternanza”.

Dello stesso tono, dopo quelle del mondo agricolo, le dichiarazioni dei rappresentanti del mondo sindacale.

Secondo Rosita Pelecca (Cisl) “in giro c’è tanto bisogno d lavoro e solo facendo sistema si possono dare delle risposte. Siamo convinti che in un momento così delicato la Camera di Commercio abbia bisogno di una cabina di regia unica, forte e condivisa”.

Per Giancarlo Turchetti (Uil) “il progetto è di grande respiro. Voglio sottolineare l’accento messo sulla formazione professionale, che attraverso un’adeguata riqualificazione può favorire il lavoratore nella sua ricerca d’impiego”.

Per Miranda Perinelli (Cgil) “bisogna cambiare passo, non perché finora sia stato fatto male il lavoro, ma perché i tempi sono cambiati e serve un nuovo approccio: quello che appunto abbiamo messo in campo”.

La cooperazione – ha detto invece Bruna Rossetti (Confcooperative) – è abituata all’unione e mi piace far notare che già vediamo i segnali di questa composizione eterogenea. Io credo che possiamo essere d’esempio anche per le altre Camere di Commercio italiane, le divisioni non servono a nulla”.

L’intervento conclusivo è stato quello di Angelo Pieri, a capo dell’associazione (Cna) che ha espresso il presidente negli ultimi tre mandati. “Responsabilità, rispetto, coesione: sono questi i tre pilastri su cui si fonda la nostra azione in Camera di Commercio. Con questo Patto sentiamo di avere addosso una grande responsabilità verso le imprese di cui rappresentiamo gli interessi, ma sono convinto che tutti insieme ce la possiamo fare”.