Roma CRONACA Si tratta di un potere fuori controllo, piuttosto inquietante, una sorta di zona franca dove ciascuno si sente autorizzato a fare il proprio comodo con i soldi dei contribuenti

 

Torniamo per un attimo ad Isernia dove nei giorni scorsi per iniziativa del Rotary Club si è tenuto un  Forum sul turismo – cui ha anche partecipato l’'Ufficio di Presidenza di Unionturismo guidato da Gian Franco Fisanotti - nel corso del quale si sono espresse vive preoccupazioni e perplessità per l’accanimento contro le province i cui rimedi istituzionali messi in campo dal Governo avrebbero già causato preoccupanti aumenti di spesa (lo dice la Corte dei Conti) e grande confusione.

Ad Isernia non si è avuto invece il tempo di parlare delle regioni e dei loro sprechi e clientelismi. Forse non si è avuta la voglia di farlo, nell’'amara  convinzione che non ne valeva la pena. Sta di fatto che due terzi dell’elettorato non si fida più dei governatori regionali e dei loro accoliti che hanno assorbito i peggiori vizi della classe politica nazionale (7 dipendenti per ogni consigliere).

La loro spesa è raddoppiata negli ultimi dieci anni e le regioni non si sono limitate a svolgere le funzioni di enti di programmazione territoriale, diventando invece potenti centri di spesa dal turismo, alla sanità, all'’agricoltura e al commercio. E riguardo al turismo ne sappiamo qualcosa.

E’' deprimente considerare la presenza di 178 sedi all’'estero (del tutto inutili e costose). Ma le regioni servono ancora? La domanda è da mettere soprattutto in relazione alle infinite inchieste giudiziarie e al contenzioso con lo Stato che tocca livelli inaccettabili stanti le oltre ventimila leggi regionali. Pensiamo, poi, ai rimborsi facili che hanno coinvolto oltre 300 consiglieri.

Si tratta di un potere fuori controllo, piuttosto inquietante, una sorta di zona franca dove ciascuno si sente autorizzato a fare il proprio comodo con i soldi dei contribuenti. Fanno discutere, tanto per citare alcuni casi, i due milioni di euro per le spese di rappresentanza nel Lazio di Franco Fiorito e quelle di un consigliere della regione Emilia - Romagna che ha messo in nota spese anche 50 centesimi per l’uso di un gabinetto pubblico.

In Lombardia qualcuno pagava con i soldi del gruppo politico il pranzo di nozze della figlia. La questione è certamente morale, ma anche politica e riguarda il fallimento di una funzione che sembrava la panacea di molti mali contro lo dello Stato accentratore.

Le notizie le abbiamo tratte da un libro di recente pubblicazione del Giornalista Goffredo Buccini (edizioni Marsilio) dal titolo raccapricciante “Governatori, così le regioni hanno devastato l'’Italia”. E nel libro c’è molto altro che ci porta a concludere se non sia proprio il caso di considerare seriamente una riforma istituzionale. Altro che Titolo V! (Unionturismo news)

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