Viterbo CRONACA Sbavavano per lei principi, baroni, finanzieri e artisti

 

Lina Cavalieri

Alta, slanciata, elegante, raffinata, diafana, una “Venere in Terra” come dirà il tombeur de femmes Gabriele d’Annunzio, da paragonare alla Bella Otero, altra velona della “belle époque” e stella delle “Folies Bergère.

L’ammiravano Enrico Caruso, Giacomo Puccini, Matilde Serao, Francesco Paolo Michetti (che le fece un ritratto) e una schiera infinita di spasimanti.

L’odiavano le donne vip, la invidiavano le  popolane e le baldracche, la desideravano gli uomini di mezza Europa. Carolina Otero la sfidò addirittura a duello per gelosia.

Sbavavano per lei principi, baroni, finanzieri e artisti. Quattro i matrimoni più o meno formalizzati (peraltro brevi e sfortunati): un principe russo, un finanziere americano, un tenore francese e il pilota automobilistico Giuseppe Campari. Il primo fu costretto a divorziare per ordine dello zar Nicola II. Dal secondo si separò dopo otto giorni di matrimonio. Con il tenore ebbe una figlia prima del divorzio. Anche l’unione con il pilota fu di breve durata. 

Questo, in sintesi, l’identikit di Lina Cavalieri, passata alla storia come la donna più bella del mondo, che i viterbesi considerano concittadina, essendo la madre Teonilla Peconi originaria di  Onano, uno dei paesi a nord della Tuscia ai confini con la Toscana. Anno e luogo di nascita sono controversi. Si parla di 1874 o 1875 nel giorno della vigilia di Natale o di Natale. Le venne dato per questo il nome di Natalina, trasformato poi in Lina. In quanto al luogo si parla di Viterbo, Roma (dove trascorse gli anni giovanili in una stamberga di Trastevere) e la stessa Onano.

L’atto di nascita nessuno lo ha mai cercato. Quello di battesimo dice Roma ed è quindi probabile che fosse nata nella Capitale. In ogni caso gli Onanesi la considerano una di loro a tutti gli effetti, ricordando con orgoglio quando nel 1912 venne a visitare il paese lasciando per la Vergine del Rosario e la Madonna Addolorata gli abiti di scena con cui aveva interpretato la “Thais” di Jules Massenet. Uno di questi avvolge oggi il simulacro in cera della compatrona di Onano santa Colomba nella chiesa di Santa Maria della Concezione.

Più bella che brava?  Forse. Negli ultimi anni dell’Ottocento, dal 1887, dopo aver lavorato come fioraia e piegatrice di giornali, si affermò in Italia e in Europa come canzonettista di caffè-chantant. La sua voce, piuttosto “leggera”, non le impedì di affrontare il repertorio lirico debuttando nel 1900 al San Carlo di Napoli ne “La Bohème” di Puccini.

La sua bellezza le permise di compensare taluni limiti nei gorgheggi e negli acuti. “Siete così affascinante  – le dirà Massenet dopo la prima della “Thais” – che avete quasi il diritto di stonare”.  

Fece notizia il bacio appassionato che dette ad Enrico Caruso sul palcoscenico del Metropolitan di New York al termine del duetto d’amore della Fedora. Da allora la Cavalieri verrà ricordata negli Stati Uniti come “the kissing primadonna” (la primadonna che bacia).

Nel 1914 esordì anche nel cinema con Manon Lescaut e fino al 1920 interpretò altri sette film. La sua vita, così rocambolesca, ha ispirato un film nel 1955 con Gina Lollobrigida e Vittorio Gassman per la regia di Robert Z. Leonard e nel 1968 uno sceneggiato radiofonico con Valentina Cortese.

Gli aneddoti sul suo conto non finiscono mai di stupire e in gran parte venivano fatti circolare dal’attrice stessa par accrescerne la fama, il mistero e gli ingaggi. Si racconta che il Kaiser in persona l’avrebbe soccorsa dopo un incidente stradale, che i sovrani del Portogallo sarebbero stati  piantati in asso durante una recita e che Edoardo VII d’Inghilterra l’avrebbe implorata invano di cantare una romanza di Tosti.

Il declino “dolce e sereno” ebbe inizio nell’immediato dopoguerra, quando si dette al cinema. Si ritirò nell’azienda agricola “La Cappuccina” nel Reatino. Nel 1940 fu internata nel campo di Rivodruti in Sabina. Le fu poi concesso di trasferirsi a Firenze dove morì il 7 febbraio del 1944, a settant’anni, in seguito ad un bombardamento aereo.

Il Touring Club le dedica la “finale” dei Pomeriggi Touring 2015 che si terrà lunedì 25 maggio alle ore 17 a Palazzo Brugiotti in collaborazione con la Fidapa. Ce ne parla Bonafede Mancini, docente di storia e filosofia ed esperto della Cavalieri.

 

Vincenzo Ceniti

Console Touring di Viterbo

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