Viterbo CRONACA MAGARI FOSSE VERO Manco l'ho scritto sul giornale che le centraline elettriche, tutte attorno alla fontana, sono state tolte...

Ma che bella la fontana, tanto che voglio raccontare la sua storia,
tutto grazie a Photoshop, che è un simpatico scherzo da prete

Sulla sinistra del Palazzo dell’Abbazia, entrando Porta san Pietro, è la testata, con deliziosi fregi, di una elegante fontana detta Fontana Piccolomini, da far risalire alla metà del XV secolo.

 

E’ inattiva, dopo il 1890 è stata privata della vasca, forse rettangolare. E’ sovrastata da un’edicola, che ha l’architrave con decoro a palmette, ove era esposta una immagine.

Alla sommità è una lunetta che riporta gli stessi motivi dell’edicola e che termina con una palma affiancata da due rose ripetute alle estremità inferiori.

La parte in basso si presenta con due volute arricchite da fregi in bassorilievo costituiti da girali di foglie d’acanto, rose e ancora palmette.

Al centro sono gli stemmi del cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, che nel 1463 fece restaurare il Palazzo dell’Abbazia. Gli stemmi sono abrasi e posti ai lati di un uomo a cavallo, il quale ha vicino un individuo con una veste a tunica, più in basso sono tre lune montanti che compongono lo stemma Piccolomini, il quale è:
d’argento alla croce d’azzurro caricata di cinque lune montanti d’oro.

In basso, attaccato ai lati, è un gran festone, con nastri e fiori con anelli, che conteneva un bocchettone, ormai scomparso, per l’uscita dell’acqua.

Francesco Cristofori, in merito allo stemma di Viterbo, scrive (1890):
«Nella fontana di Porta Salsiccia, o di S. Pietro, solamente, nella vasca si osserva isolato un globo quadripartito con le sigle F.A.V.L. e questo è il più antico testimonio di tale abusiva addizione recata nello stemma Viterbese, essendo quella fontana, come si rileva dagli stemmi del Cardinale Francesco Piccolomini Todeschini […] stata eretta, o rifatta verso la fine del secolo XV. La vasca, nella quale detto globo quadripartito si osserva, mi sembra però assai posteriore alla parte superiore, ove è la fonte, ed ivi sono scolpiti varii bassorilievi, oltre i detti stemmi, sullo stile del Rinascimento».

In questo sito, prima del 1891, si apriva Via del Colle che costeggiando le mura castellane raggiungeva, o meglio raggiunge Porta del Crocifisso, infatti, la via è ancora lastricata in un primo tratto e conservata, è solo inaccessibile perché chiusa da cancelli.

Sul finire di Via del Colle è un portale a bugne con scolpita la luna crescente dei Piccolomini.

Mauro Galeotti

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