Daniele Sabatini,
consigliere regionale

 Viterbo POLITICA INCONGRUENZE

È partendo da questi presupposti che ieri si è svolta presso la VII Commissione consiliare Politiche Sociali e Salute, l’audizione dell’Associazione Aforsat (Associazione ospiti delle residenze sanitarie assistenziali della Tuscia).

Ritengo che l’incontro sia stato fondamentale per comprendere appieno le incongruenze amministrative e burocratiche del “Sistema delle RSA nel Lazio” affrontando i rapporti tra Regione, Comuni, strutture, ospiti e familiari.

 

A causa dell’insufficienza di risorse da parte della Regione e per via di un meccanismo di rendicontazione obsoleto e farraginoso, sono proprio gli ammalati e le loro famiglie a dover sostenere costi che invece dovrebbero essere condivisi sin dal primo momento con la pubblica amministrazione.

Durante l’audizione è emersa altresì la necessità di rivedere le attuali due fasce di reddito che determinano che sotto i 13.000,00 euro di ISEE vi sia la compartecipazione pubblica alle spese mentre da 13.001,00 non vi sia alcun sostegno ai pazienti e alle loro famiglie.

Una situazione inaccettabile che non garantisce un equo riporto dei costi, aggravato dal fatto che la Regione non fa distinzione tra la quota alberghiera e quella sanitaria, la quale potrebbe prevedere delle detrazioni fiscali per i nostri cittadini.

Di fatto la Regione liquida con oltre due anni di ritardo, cosa che crea attrito e frizioni tra RSA e pazienti, e che mette in seria difficoltà le strutture che spesso non riescono a pagare il personale o i fornitori.

Su questi elementi, sul ruolo dei comitati di partecipazione e sulla qualità del servizio svolto dalle RSA, ci siamo impegnati per dare pronta risposta proponendo emendamenti alla Proposta di Legge 88/2013 sulla riforma dei servizi sociali e degli atti normativi ad essa conseguenti”.

Lo dichiara il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra Daniele Sabatini.