Acquapendente CRONACA RESPONSABILI NOI?

Il Sindaco chiarisce sulla mancata apertura della pista


In merito all’articolo pubblicato il 26 febbraio 2014 su Il Messaggero Viterbo dal titolo “Acquapendente tempi infiniti per la pista dell’elisoccorso” è necessario fare alcune precisazioni.

“L’errore sulla costruzione dell’elisuperficie - dichiara il Sindaco di Acquapendente Alberto Bambini - nasce da una forzatura che la Regione Lazio dell’allora Renata Polverini volle fare, perché in pochissimo gli ospedali che rientravano nel piano di riconversione dovevano essere dotati di un’elisuperficie per giustificarne lo smantellamento.

 

L’Amministrazione Comunale di Acquapendente ha soltanto fornito il terreno, dopo che questo era stato scelto dalla Regione tra altri siti disponibili. Il progetto, la direzione dei lavori e tutto il resto non è stato fatto dal Comune di Acquapendente”.

“Per quanto riguarda il problema dei cavi da interrare - continua il Sindaco - il Comune si è reso disponibile a fornire mezzi e personale per effettuare lo scavo, infatti il preventivo dell’Enel è privo di queste voci altrimenti sarebbe stato più oneroso.

Il pagamento dei costi Enel, invece, e quindi l’accettazione del preventivo è una cosa che, come ribadito nell’ultimo incontro in Prefettura, spetta all’ARES tramite finanziamento regionale. Di conseguenza, la mancata realizzazione dei lavori di interramento dei cavi a causa della scadenza nell’accettazione del preventivo dell’Enel non è assolutamente imputabile ad una negligenza del Comune di Acquapendente”.

“L’Amministrazione Comunale - conclude il Sindaco - si impegnerà e collaborerà alla soluzione del problema per l’apertura dell’elisuperficie anche per il volo notturno.

È necessario ribadire però che questo è sicuramente un servizio aggiuntivo ed importante, ma che non può in nessun caso sostituire la funzione del pronto soccorso o diminuire la presenza dentro la struttura sanitaria di Acquapendente di servizi rivolti all’emergenza/urgenza”.