Cellere POESIA Purpurea Rosa settembrina che profumi di bellezza...
di Mario Olimpieri
Santa Rosa su Gloria, la Macchina di santa Rosa di Raffaele Ascenzi
Anche chi, come me, non è nato nella città di Viterbo, ma in un paese della provincia, può nutrire e manifestare una forte devozione per santa Rosa.
Io l’ho voluta esprimere con questo scritto, che è un concentrato del grande amore che tutta Viterbo sente per la sua Patrona.
Gloriosa santa Rosa
Purpurea Rosa settembrina
che profumi di bellezza,
di santità e di amore,
Tu percorri trionfante
le nostre vie terrene,
ma ancor di più le vie
dei cuori viterbesi.
Dall’alto ci osservi e ascolti
le nostre suppliche,
i nostri affanni:
aiuta chi t’invoca,
i più deboli
e i figli tuoi più bisognosi.
Dalla sommità della gloriosa Macchina
di Ascenziana creazione
inondaci con una pioggia di grazie
e di petali d’amore.
Aiuta chi dal bene si è allontanato,
chi giace nel letto del dolore,
chi lavoro e dignità non trova,
e soprattutto fa’ che i teneri
boccioli osannanti
(i nostri bimbi)
si dischiudano al sole della vita
e possano crescere in verdi giardini
limpidi e rigogliosi.
Benedici i tuoi fedeli Facchini,
e il peso, sì grave per le membra,
sia leggero e confortevole per l’anima.
Santa Rosa,
a Te,
che sei l’onore e il vanto di Viterbo,
sia
Gloria
in eterno!
Mario Olimpieri