Viterbo CRONACA Al momento, le famiglie sono in una situazione imbarazzante
di Diego Galli

 

Laura Calcagnini, presidente di Aforsat, l'associazione delle famiglie dei ricoverati presso le residenze sanitarie assistite (RSA), si chiede dove sia il supporto dell'amministrazione.

È cosa nota che la delibera emanata dal comune di Viterbo il 29 aprile 2015 non ha fatto che peggiorare la situazione, già grave, dei disabili e dei loro familiari.

Con essa, il comune ha scelto di non venire più in soccorso di coloro che hanno a disposizione un'abitazione o dei soldi sul proprio conto, giudicandoli quindi perfettamente in grado di sostenere da soli i costi del ricovero, per nulla economico, in strutture adeguate alla loro situazione.

Al momento, le famiglie sono in una situazione imbarazzante, in quanto non tutti possono permettersi di pagare da soli i costi e dovrebbero così andare ad ospitare il soggetto nella propria casa, carente ovviamente dei mezzi e degli strumenti adeguati.

Attualmente la retta mensile di una RSA è di circa 1.800 euro e inizialmente erano previsti un milione e quattrocentomila euro. Ora il milione è stato tagliato, facendo ricavare la spesa sulle famiglie.

La presidente, e le famiglie da lei rappresentate, vogliono ora capire se il comune deciderà cosa fare. Un ricorso è stato già presentato e se dovesse passare, le richieste di pagamento andrebbero a far saltare l'equilibrio e del già traballante bilancio, tutt'ora ancora in fase di approvazione.

Da sempre, il consigliere regionale Daniele Sabatini (NCD) chiede all'amministrazione comunale di ritirare la delibera e occuparsi direttamente del problema: "Queste persone non sono morte, ma il comune se lo è dimenticato. Dimentica l'aspetto umano. Con la delibera "scuota RSA" sono riusciti a fare un miracolo, scontentando tutti."

Sulla sua stessa linea è il consigliere comunale Giulio Marini (FI) che ricorda il taglio del 75% ai fondi, effettuato dalla Regione.

Molti sono gli anziani che percepiscono una pensione, che sommata all'assegno per l'accompagno, raggiunge a mala pena i mille euro. Una volta, il comune e la Regione permettevano all'utente di trattenere 300 euro, integrando il resto della cifra.

Ora questo non è più possibile, in quanto nel comune di Viterbo, l'aiuto è concesso solamente a chi possiede un reddito inferiore ai tredicimila euro, cifra superata facilmente in quanto nel certificato ISEE compaiono proprietà immobiliari e conto in banca.

"A un anziano è stata negata l’assistenza perché, pur rientrando nel tetto massimo, aveva 3mila euro in banca. Un’assurdità che porta le strutture a svuotarsi" con questo esempio, Agatino Licandro, direttore RSA a Viterbo, sottolinea come il problema coinvolga anche tutto il personale dipendente delle strutture, che vede ora a rischio anche il suo posto lavoro.

Perché questo tipo di provvedimento è stato adottato solamente nel nostro comune?

Diego Galli

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 891 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it