Viterbo PENSIERI IN LIBERTA' Ti vogliamo infinitamente bene Enrico nostro!
di Barbara Pasqualini

Girasoli: La foto è di Enrico Pasqualini

[– Eugenio Montale, Portami il girasole ch'io lo trapianti, Ossi di Seppia  (1925)–] e

http://eugeniomontale.xoom.it/ps_girasole.html

A volte succede. All’improvviso un’emozione ti coglie, s’impadronisce della tua mente, del tuo cuore, dei tuoi pensieri, sta lì, ti trattiene il respiro e chiede prepotentemente di vivere una propria esistenza… non puoi ignorarla e celarla ma devi darle la sua propria dignità. L’unico modo che io conosca per farlo è scrivere. Fissare ed eternare, con tutte le parole che conosco, le molteplici espressioni del cuore e donarle a chi vuole condividere un istante di evasione con me.

Questo è ciò che vorrei fare oggi, mentre il cuore è ancora strizzato da amore, ricordo, nostalgia… e le  mani corrono felici e tremanti sulla tastiera.

Stavo sfogliando un mio vecchio album di fotografie, azione che costituisce già, per me, una grande gioia: sono tutti scatti del mio adorato papà! Chi qualche volta ha letto i miei precedenti interventi, nei quali ho spesso avuto il piacere e l’onore di condividere con voi una piccola parte del mio patrimonio fotografico, sa che non esagererei se lo definissi un artista… Oggi mi sono ritrovata tra le mani la riproduzione di un campo di girasoli, scattata un’estate di tanti anni fa (più di venti), per la strada “delle vacanze”, come la chiamo io, che percorrevo con la mia famiglia per andare da Viterbo al “nostro” mare, sulla riviera dell’Adriatico, quasi sempre tra Marche ed Abruzzo.

In un istante è stato come ritrovarmi a vivere pensieri e sensazioni che credevo perdute: ho provato di nuovo l’immensa gioia e l’eccitazione della partenza per le vacanze, con i miei genitori, finalmente rilassati e più liberi dai quotidiani impegni che la vita e/o il lavoro impongono… ed in un lampo ho rivissuto i giorni spensierati della villeggiatura.

C’erano solo il sole, il mare, con i suoi profumi intensi, di pesce, di crema solare, di prelibatezze cucinate dai ristoranti tipici, e le uniche mie preoccupazioni di bimba erano attendere l’ora del bagno in mare, e poi la passeggiata serale, durante la quale gustavo, in genere, un delizioso cono gelato (sarà stato il contesto a renderlo tale, a me pareva il più buono del mondo!!!).

Il mio adorato papà dava poi un suo unico ed enorme contributo alla letizia di quelle giornate: indimenticabili le stupende passeggiatone che facevamo insieme sulla battigia, chiacchierando accompagnati solo dal rumore delle onde, i giochi sulla spiaggia, i tuffi in mare, quando egli si prestava persino a farmi da trampolino umano…

Come vorrei accarezzare ancora una volta quel volto così tenero, vedere quei suoi occhi celesti che guardavano mia madre e me carichi d’amore, afferrare quelle mani, sentire quella stretta forte e sicura che mi proteggeva, ascoltare il mio nome, pronunciato da quella voce così dolce… E invece ho accarezzato le sue foto, ho pensato a me, come un girasole, e a lui, che era, ed è, per mia madre e me, il sole.

Per non smentire la mia natura curiosa, mi sono chiesta se qualcun altro avesse subito il fascino unico e suggestivo di questo fiore… Risposta affermativa!

Stilare un elenco completo di tutte le espressioni d’arte che s’avvalgono di questa emblematica pianta è forse un’impresa titanica, però ne vorrei ricordare qualcuna con voi, per regalarci qualche piacevole momento di evasione!

Il girasole ha un ruolo di spicco in almeno due poesie, una di Montale e l’altra di Pessoa.

La prima è già stata da me presa in prestito, in apertura, per iniziare con voi questo percorso emotivo e appartiene alla nota raccolta “Ossi di seppia”.

Un riferimento per voi:

https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenio_Montale

Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981) è stato un poeta, giornalista, traduttore, critico musicale e scrittore italiano, premio Nobel per la letteratura nel 1975.

 

Ossi di seppia è una raccolta poetica di Eugenio Montale pubblicata nel 1925 da Piero Gobetti (Torino, 19 giugno 1901 – Neuilly-sur-Seine, 15 febbraio 1926, un giornalista, politico e antifascista italiano).

Portami il girasole ch'io lo trapianti

Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.

 

Il girasole anela sempre la luce del sole, proprio come me, che bramavo di vivere nella luce che l’amore, per e con la mia famiglia, rifletteva ed irradiava… ma sprigiona ancora, in modo diverso ed impalpabile, anche se non meno autentico.

Anche l’altra poesia si commenta da sola, ha vita propria, è indiscutibile!

A questo link ci sono alcune notizie sul suo autore.

https://it.wikipedia.org/wiki/Fernando_Pessoa

Fernando Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – Lisbona, 30 novembre 1935) è stato un poeta, scrittore e aforista portoghese).

 

Il mio sguardo è nitido come un girasole

Il mio sguardo è nitido come un girasole.


Ho l'abitudine di camminare per le strade
guardando a destra e a sinistra
e talvolta guardando dietro di me...
E ciò che vedo a ogni momento
è ciò che non avevo mai visto prima,
e so accorgermene molto bene.
So avere lo stupore essenziale
che avrebbe un bambino se, nel nascere,
si accorgesse che è nato davvero...
Mi sento nascere a ogni momento
per l'eterna novità del Mondo...

Credo al mondo come a una margherita,
perché lo vedo. Ma non penso ad esso,
perché pensare è non capire...
Il Mondo non si è fatto perché noi pensiamo a lui,
(pensare è un'infermità degli occhi)
ma per guardarlo ed essere in armonia con esso...

Io non ho filosofia: ho sensi.
Se parlo della Natura, non è perché sappia ciò che è,
ma perché l'amo, e l'amo per questo
perché chi ama non sa mai quello che ama,
né sa perché ama, né cosa sia amare...

Amare è l'eterna innocenza,
e l'unica innocenza è non pensare...

 

Questa lettura mi ha fatto riflettere su quanto si possa e si debba osservare il rinnovarsi della realtà in ogni istante, con la consapevolezza di un adulto e la schietta spontaneità di un bambino… come soleva fare il mio papà.

Come dimenticare poi l’intensa canzone di Giorgia? La cantante italiana, classe 1971, ha intitolato il suo quarto album, del 1999, Girasole. La canzone omonima (testo: Giorgia, musica: Giorgia – Adriano Pennino) è stata estratta dall’album suddetto come singolo, ed è stata proposta con grande frequenza dalle radio, essendo molto orecchiabile, potremmo dire… fresca ed estiva!

Vi ricordate il video? Lo riguardiamo assieme?

https://www.youtube.com/watch?v=gYngKX8MkFE

Girasole

E come un girasole giro intorno a te

che sei il mio sole anche di notte

e come un girasole giro intorno a te

che sei il mio sole anche di notte

tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai

con gli occhi neri e quelle labbra disegnate

e come un girasole giro intorno a te

che sei il mio sole anche di notte

tu non mi basti mai prendimi l'anima

e non mi basti mai muoviti amore sopra di me

e come un girasole io ti seguirò

e mille volte ancora ti sorprenderò

e come un girasole guardo solo te

quando sorridi tu mi lasci senza fiato

 

E come un girasole giro intorno a te

che sei il mio sole anche di notte

e metti le tue mani grandi su di me

mi tieni stretta così forte

tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai

con gli occhi neri e quelle labbra disegnate

e come un girasole giro intorno a te

che sei il mio sole anche di notte

 

Tu non mi basti mai prendimi l'anima

e non mi basti mai muoviti amore sopra di me

e come un girasole mi aprirò per te

chiedimi tutto anche quello che non c'è

e come un girasole io ti seguirò

e ancora ti dirò che non mi basti mai

non mi basti mai

e mille volte ancora io te lo direi

che non c'è nessun altro al mondo che vorrei

e come un girasole io ti seguirò

e mille volte ancora mi innamorerò

Writer(s): Adriano Pennino, Giorgia Todrani Copyright: S.I.A.E. Direzione Generale

I girasoli” è anche il titolo di un noto film di Vittorio De Sica (1901 – 1974) del 1970, con gli impareggiabili Marcello Mastroianni (1924 – 1996) e Sophia Loren (1934) protagonisti indiscussi.

Di seguito i link per qualche notizia in merito.

https://it.wikipedia.org/wiki/I_girasoli_(film)

http://www.mymovies.it/film/1969/igirasoli/

http://www.ferraraitalia.it/quei-tragici-girasoli-nei-campi-di-russia-43403.html

La storia narra di Antonio, un soldato settentrionale, che, al fine di evitare la partenza per il fronte africano, sposa la napoletana Giovanna, cui si sente subito legato da grande passione. Quando si fingerà pazzo per non doversi più separare da lei, scoperto, dovrà partire per la campagna di Russia. Dopo la ritirata del 1943, i soldati italiani ritorneranno a casa, ma non Antonio, che figurerà nelle liste dei dispersi. Giovanna, convinta che il suo amore sia ancora vivo, con coraggio e determinazione, partirà per cercarlo fino in Russia e in Ucraina. Ma un’amara sorpresa la attenderà…

Perché I girasoli? Perché Giovanna, una volta giunta nella capitale dell’Unione Sovietica, viene accompagnata da un funzionario del Ministero degli esteri nei luoghi in cui ha combattuto l'ARMIR (Armata Italiana in Russia) e nei campi di girasoli, dove sono stati seppelliti soldati e civili durante la guerra, senza trovarvi traccia di Antonio. (La scena del rientro dei reduci in treno con il campo di croci nella Russia sconfinata e il riferimento ai girasoli come ai tanti italiani sepolti sotto quelle terre è toccante e straziante. I girasoli simboleggiano, infatti, i soldati morti e seppelliti in fosse comuni: ogni campo sterminato di piante che ondeggiano al vento rappresenta le vittime di una guerra terribile e assurda. Vite straziate da guerra e tragedia).

Eccovi il trailer:

https://www.youtube.com/watch?v=L8cZ1Ro6nWo

… e qualche link interessante…

https://www.youtube.com/watch?v=VX0u0K3qt6Y

https://www.youtube.com/watch?v=5wZffRjyIqo

Da notare le musiche di Henry Mancini, nome d'arte di Enrico Nicola Mancini (1924 – 1994), un compositore, direttore d'orchestra e arrangiatore statunitense.

Come non menzionare poi i “Girasoli” di Vincent Van Gogh (1853 – 1890, pittore olandese)?!

Vi segnalo un paio di link interessanti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Girasoli_(Van_Gogh)

http://www.arteworld.it/i-girasoli-di-van-gogh-analisi/

 

I Girasoli sono una serie di dipinti ad olio su tela realizzati tra il 1888 e il 1889 dal pittore Vincent Van Gogh, attualmente tra i più riconoscibili e noti presso il grande pubblico. Non si tratta quindi di un solo quadro bensì di un’intera serie che ha come soggetto questi splendidi fiori, tutti legati da un similare significato.

I dipinti presentano varie dimensioni e sono dislocati in diversi musei.

Le serie che hanno per soggetto i girasoli sono ben due, e sono chiamate la serie di Parigi e la serie di Arles, che ovviamente prendono il nome dal luogo in cui sono state realizzate, ma oggi tutta la collezione è stata smembrata e si trova in varie parti del mondo.

Un aiuto per scoprire il leitmotiv alla base di questa serie e per la descrizione dei quadri di Van Gogh sonoil gran numero di lettere che venivano scambiate tra lui e il fratello, all’interno delle quali il pittore spiegava sempre quali sarebbero stati i suoi lavori futuri e a cosa si stava dedicando al momento della stesura della lettera.

I quadri mostrano diverse fasi della vita dei girasoli, che vanno dalla nascita del bocciolo fino alla loro morte, ovvero all’appassimento. Questa serie potrebbe apparire come l’ennesimo specchio della psiche tormentata dell’artista, ma attraverso la lettura delle lettere si scopre che, in questo frangente, Van Gogh si dimostra molto ottimista, stato d’animo riflesso dai colori utilizzati all’interno dei quadri, pieni di gioia ed entusiasmo.

All’interno delle opere iniziali appartenenti alla serie de i girasolisi nota che il pittore cerca di aderire ad alcune teorie pittoriche basate sull’utilizzo dei colori complementari, facendo forte utilizzo di uno sfondo dal colore blu o viola (il colore complementare del giallo). In seguito, questa scelta è maturata, portando a collocare gli stessi fiori che sono soggetto del quadro all’interno di alcuni vasi dello stesso colore giallo: effettuando questa selezione Van Gogh si rende conto che la sua pittura cambia, trasmettendo forte allegria ed fervore, proprio come accennato all’interno delle lettere per il fratello.

Spostandosi su un aspetto prettamente tecnico relativo alla realizzazione della serie i girasoli, si nota che Van Gogh utilizza una pittura molto densa, carica, e un continuo sovrapporsi di colori, dando forte accento ai giochi di luce ed ombra, definiti sia attraverso la tonalità di colore sia attraverso lo spessore dello stesso versato sulla tela. Tutte queste scelte per la serie pittorica hanno consacrato i quadri in oggetto come i più amati e ricercati di Van Gogh al giorno d’oggi.

Prima di salutarci… chiediamo al “nostro” girasole la carta d’identità!?

https://it.wikipedia.org/wiki/Helianthus_annuus

Girasole comune (Helianthus annuus L., 1753) è una pianta annuale con una grande infiorescenza (raggruppamento di rami che portano fiori,) a capolino (è l'infiorescenza formata da un insieme di piccoli fiori, detti flosculi, sessili e compatti, inseriti all'estremità dello slargato ricettacolo, ora piano, ora convesso, ora concavo, e disposti così fittamente, che l'infiorescenza pare un unico fiore (pseudanzio)), appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Etimologia

Il nome generico (Helianthus) deriva da due parole greche “helios” (= sole) e “anthos” (= fiore) in riferimento alla tendenza di questa pianta a girare sempre il capolino verso il sole, comportamento noto come eliotropismo. Il nome specifico (annuus) indica il tipo di ciclo biologico (annuale).
Anche il nome comune italiano (Girasole) deriva dalla rotazione in direzione del sole. Il termine “girasole” è anche usato per indicare le altre piante appartenenti al genere "Helianthus", molte delle quali sono perenni.

Il binomio scientifico attualmente accettato (Helianthus annuus) è stato proposto da Linneo (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.

Non mi posso esimere dal ricordare il mito greco

Nella mitologia greca si racconta come una ninfa di nome Clizia si fosse innamorata del dio del sole Apollo e non facesse altro che guardare il suo carro volare nel cielo. Nove giorni dopo venne però trasformata in un girasole.

Per questo motivo la parola girasole esisteva già molto tempo prima che l' “Heliantus annuus” venisse portato in Europa ed è evidente che il mito sopracitato (menzionato ne Le Metamorfosi di Ovidio, un poema epico-mitologico di Publio Ovidio Nasone (43 a.C.-18) incentrato sul fenomeno della metamorfosi. Attraverso l'opera, Ovidio ha reso celebri e trasmesso ai posteri numerosissimi storie e racconti mitologici dell'antichità greca e romana) si riferisca più propriamente all'eliotropio (Il genere Heliotropium L., della famiglia Boraginaceae, comprende piante annuali o perenni, talora legnose alla base, più o meno ispide o pubescenti e con le foglie membranose).

Il mio “arrivederci” di oggi, permettetemi, è un pochino diverso dal solito: è ormai quasi un anno (!) che, grazie al “nostro” direttore, Mauro, ho la splendida opportunità di scrivere su questo giornale: penso davvero che siamo un po’ una “grande famiglia”. Con voi, perciò, non posso evitare di ricordare che questa è, per me, una settimana particolare: il 27 per i miei genitori sarebbe stato il trentasettesimo anniversario di matrimonio, invece è già il sesto anno che la mia mamma trascorre senza il suo Amore; il 29, il mio papà avrebbe compiuto 66 anni, invece ha raggiunto solo il traguardo dei 60…

E’ volato via troppo presto: lui amava correre, in auto, era un ottimo e prudente “pilota” che amava la velocità… (proprio in occasione di una delle nostre prime chiacchierate vi ho raccontato di questa sua passione) ma è stata invece la sua vita ad andare celere, troppo… Voi lo avete conosciuto attraverso le mie parole e attraverso le sue foto (l’altra sua grande passione), che spesso hanno accompagnato (e impreziosito, per me!) i miei scritti. Vorrei dedicare questo mio “Pensiero in libertà” sui girasoli al mio papà, fonte di luce per la mia mamma e per me, ieri, oggi, domani e sempre.

Ti vogliamo infinitamente bene Enrico nostro!

Barbara Pasqualini

----------------

Immagini & fonti:

Eugenio_Montale

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e5/Eugenio_Montale.jpg

 

pessoa_entrada1

http://vocacional.com.br/s/wp-content/uploads/2014/11/pessoa_entrada1.jpg

 

Paul_Gauguin_104

Paul Gauguin (1848 – 1903, pittore francese), van Gogh che dipinge i girasoli (1888), Van Gogh Museum

Per il rapporto tra Van Gogh e Gauguin, si può visitare anche questo link:

https://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Gauguin

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/71/Paul_Gauguin_104.jpg

 

Leighton,_Frederic_-_Clytie_-_1895–1896

[Frederic Leighton (1830 –1896), è stato uno scultore e pittore inglese].

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/22/Leighton%2C_Frederic_-_Clytie_-_1895%E2%80%931896.jpg

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 890 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it