Viterbo CRONACA Come è noto, Eros (per i greci, Cupido o Amore per i romani) era il dio che personificava l’amore carnale, il desiderio irrefrenabile
di Simona Mingolla

 

Nuova settimana, nuovo Convivio venerdì 25 settembre dalle ore 20,30 presso l’Antico Borgo La Commenda  (sito in Loc. Commenda, 98 – dalla Cassia Nord, direzione Marta a Montefiascone).

L’esperto che allieterà i commensali  sull’argomento “L’Eros nel Rinascimento”, sarà il professor Settimio La Porta, filosofo e nuovamente relatore in una serata dal “sapore piccante”.

Come lui stesso accenna: “L'età rinascimentale propone una visione diversa da quella medioevale che si traduce in un rapporto nuovo col cibo, con le bevande e col simposio, oltre ad un'arte che riscopre la bellezza del corpo umano e lo valorizza attraverso grandi artisti come Tiziano, Raffaello ed altri”.

Come è noto, Eros (per i greci, Cupido o Amore per i romani) era il dio che personificava l’amore carnale, il desiderio irrefrenabile, la passione e la voglia. Raffigurato il più delle volte come un bambino, il figlio di Venere e Vulcano era un dio molto discolo – una caratteristica spesso riscontrabile tra gli abitanti dell’Olimpo  – il cui potere era quello di far innamorare o allontanare dall’amore chiunque colpisse con arco e frecce.

Tante sono state le rappresentazioni di questa divinità e di tutto quello che ruotava, “umanamente parlando”,  intorno ai suoi significati.

A distanza di un millennio in cui l’avvento del Cristianesimo oscurò per ovvi motivi il politeismo delle civiltà classiche, gli artisti umanisti e rinascimentali riscoprirono il mondo letterario e figurativo degli dei, per cui anche Eros/Amore rientrò nelle figure mitologiche che interessarono maggiormente pittori e scultori del XV e XVI secolo e, contestualmente, letterati e filosofi dell’epoca.

E’ noto che il Rinascimento riportò al centro dell’attenzione della cultura e dell’arte l’uomo: e questo non poteva esimersi dal coinvolgere anche il concetto di bellezza.

Ecco perché l’arte classica divenne un punto di riferimento fondamentale per gli artisti, ma con una sensibilità del tutto nuova poichè imbevuta dalla cultura cristiana da un lato e della scienza dall’altro.

Una serata alla riscoperta di rappresentazioni, significati e valori dell’Eros secondo canoni e sentimenti, purtroppo, oggi spesso obliati da mere ”esigenze” commerciali e concertate manipolazioni  le quali, al contrario delle espressioni artistiche che vedremo e di cui parlerà il Prof. La  Porta, alimentano aberrazioni ben lontane da quella che dovrebbe essere la “nobile” natura umana.

Per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri: 0761.263767 – 373.7510399.

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