Viterbo CRONACA Alla fine se n'è fatta una ragione, il prode Ignazio. Chissà che, sotto, sotto, gratta, gratta, per questo suo gesto non riceverà un premio?
di Giuseppe Bracchi

 

Ignazio Marino

E alla fine il “mitico” Astolfo riuscì a recuperare quel senno, che da tempo gli era fuggito sulla luna. Parlo del Sindaco, anzi ex Sindaco, Ignazio Marino.

Certo ce n'è voluto di tempo, ce n'è sono voluti di intermediari, per far recedere... l'ultimo cittadino di Roma dal proposito di voler continuare ancora, con la sua non presenza e la sua inattività, a danneggiare ulteriormente la città eterna ed i suoi abitanti. Ma tant'è.

Alla fine se n'è fatta una ragione, il prode Ignazio. Chissà che, sotto, sotto, gratta, gratta, per questo suo gesto non riceverà un premio?

L'italietta confusa e caotica sappiamo tutti come è fatta. Il generale di brigata della Guardia di Finanza, Umberto Rapetto (peraltro mio compagno di corso e di scuola a Napoli), per aver scoperto una frode di 98 miliardi è stato fatto fuori dalle istituzioni, Corrado Passera, invece, dopo ben quattro - e dico quattro – condanne per frode, è stato invece nominato Ministro dell'Agricoltura. Embè? – osserverà qualcuno – Ma lui si chiama... Passera. E' vero, dimenticavo: tira più un pelo di Passera, che un carro di Rapetti, o meglio: Rapetto.

Non ti disperare, allora caro Ignazio, non mettere limiti alla Provvidenza. Però non far più arrabbiare Papa Francesco, sennò addio speranze illimitate.

Se n'è andato dunque il prode Ignazio, che di prodezze, si fa per dire, ne ha proprio commesse tante. Si discuteva del Giubileo e lui se ne stava bellamente ai Caraibi. Parlava e straparlava contro la mafia e la corruzione, ed i Casamonica gli celebravano il funerale sotto il naso, scortato addirittura dai vigili del suo Municipio. Senza dimenticare che metà dei suoi funzionari ed assessori, prima del rimpasto e delle sue dimissioni, era stata coinvolta nello scandalo delle coop rosse, colte col sorcio in bocca, ovvero a speculare sugli immigrati.

Ma il Nostro ancora ha la faccia come il culo di sostenere che la sua è stata la migliore amministrazione d'Italia (sic!). Ah, se non fosse apparsa quella bottiglia a far da pietra d'inciampo!! Dicono i suoi assessori e manutengoli. Si, una bottiglia del valore di oltre 22mila euro e passa. Ma si può essere più fessi di così? Ma, davvero, costoro credono che gli italiani, ed i romani in particolare, indossino ancora la sveglia al collo e l'anello al naso?

Signori, fateci, il piacere, togliete il disturbo! Queste dimissioni, il Sindaco Marino, le avrebbe già dovute firmare da tempo! Altro che chiacchiere. Altro che bottiglie. Forse le bottiglie ve le siete scolate prima di andare in onda e fare certe dichiarazioni. Ma il bello viene adesso. Con le prossime elezioni previste per la primavera ed il Giubileo alle porte, non vorrei proprio essere nei panni del Commissario straordinario. Dio lo aiuti e soprattutto aiuti l'Italia ed il popolo romano. Amen,

 Giuseppe Bracchi

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