Viterbo CRONACA Coinvolti gli istituti penitenziari di Viterbo, Rieti, Civitavecchia e Rebibbia. Capofila del progetto è l’unità operativa di Medicina protetta di Belcolle

 

A partire dal 18 novembre è stata avviata la campagna di vaccinazione antipneumococcica di ultima generazione e di vaccinazione antinfluenzale rivolta alla popolazione detenuta, stimabile in circa 4mila persone, di alcuni istituti penitenziari della regione Lazio: Viterbo, Rieti, Civitavecchia e Rebibbia Roma.

Il progetto, che vede come capofila l’unità operativa di Medicina Protetta di Viterbo, è il risultato di una rete organizzativa e di comunicazione interaziendale sviluppata in sinergia tra i servizi di prevenzione e le unità operative di Medicina penitenziaria territoriale della regione Lazio.

“La popolazione detenuta – spiega Elena Rastrelli, della Medicina protetta di Belcolle e responsabile del coordinamento del progetto - è costituita da una parte di soggetti appartenenti alla cosiddetta ‘fascia debole’ della società, per cui sarebbe raccomandata la vaccinazione antipneumococcia e antinfluenzale.

Tuttavia, sia per la difficoltà di standardizzazione della raccolta dati che di esecuzione della selezione delle persone a cui proporre l’offerta, le campagne vaccinali in questo particolare ambito hanno sempre presentato grandi difficoltà.

Da questo punto di vista, con la campagna vaccinale 2015, siamo finalmente in grado di fare un salto di qualità e di raggiungere un numero significativo di detenuti presenti nelle case circondariali della Regione”.

Il progetto prevede che, a partire dal prossimo anno, l’offerta attiva e gratuita di queste vaccinazioni sarà ampliata anche ad altri istituti penitenziari della regione Lazio, con la possibilità di rendere “destagionalizzata” l’offerta della vaccinazione antipneumococcica.