Viterbo CRONACA Ci riferiamo ad esempio a progetti quali l'assegno civico, che potrebbe aiutare i cittadini in difficoltà con contributi elargiti in cambio di lavori socialmente utili

 

Ringraziamo il presidente del consiglio per aver convocato la riunione dei capigruppo il 15 febbraio, passo preliminare necessario alla riconvocazione del consiglio comunale, anche perché diversi sono i punti urgenti da votare e molte le nostre proposte che vorremmo poter finalmente discutere vista la loro valenza sociale.

Ci riferiamo ad esempio a progetti quali l'assegno civico, che potrebbe aiutare i cittadini in difficoltà con contributi elargiti in cambio di lavori socialmente utili, e il microcredito per le piccole e medie imprese che non riescono ad accedere a prestiti, proposte importanti per le quali abbiamo anche reperito possibili fondi di bilancio.

Non possiamo, però, non manifestare la nostra perplessità circa una crisi di maggioranza che, tutt’altro che risolta, potrebbe inficiare i buoni propositi che si dovessero palesare nella “capi gruppo”. Sarebbe praticamente inutile infatti convocare un consiglio comunale qualora la maggioranza non fosse poi presente con un numero sufficiente di consiglieri per risultare, appunto, maggioranza, a meno che l’intenzione non sia procedere ad una seconda convocazione per l’aula, quando basterebbero  solo 11 consiglieri,  riproponendo il triste spettacolo dell’ultimo consiglio.

A ciò si aggiunga che non riteniamo plausibile che il sindaco riesca ormai a ricucire uno strappo con i famosi 7 “dissidenti” che non ha fatto che peggiorare nel tempo e quindi temiamo che si stia solo perdendo tempo prezioso per la città, con l’unico possibile risultato che il  termine di questa consiliatura si verifichi ormai dopo il termine utile ad evitare un lungo e dannoso commissariamento.

Per conto nostro persevereremo nel mandato affidatoci, portando avanti proposte e partecipando, per quanto possibile, cioè purtroppo molto poco, ai lavori; ribadiamo però che riteniamo ormai terminata l’amministrazione Michelini e che quindi l’unico possibile atto di responsabilità nei confronti della città rimangano le dimissioni di massa dei consiglieri comunali, che permetterebbero di andare a votare in tempi brevissimi.

Si consentirebbe così alle forze politiche che avessero intenzione di proporsi alla guida della città di presentare i propri progetti ai cittadini ed a questi ultimi di scegliere la prossima amministrazione. Costringere invece  Viterbo a subire un lungo commissariamento sarebbe, a nostro avviso, solo il risultato di considerazioni politiche che non devono assolutamente essere anteposte agli interessi dei cittadini.

Il nostro portavoce, a questo proposito, è ovviamente disponibile in qualsiasi momento a confrontarsi per concordare un appuntamento con il notaio.

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