Lubriano CRONACA 7 e 8 maggio  2016 Museo Naturalistico di Lubriano

 

Di api, alveari e non solo si parlerà a Lubriano il 7 e 8 maggio. Oltre al convegno sarà possibile visitare una mostra fotografica, degustare vari tipi di miele  e avventurarsi in escursioni  nella bellissima Valle dei Calanchi.

Se d’un tratto scomparissero tutte le api della Terra, gli scaffali dei  nostri  supermercati sarebbero decisamente più vuoti.

Infatti, senza le api e tanti altri insetti impollinatori, sparirebbe circa la metà delle piante coltivate a  scopo alimentare:  meno fragole, meno  mele, meno pomodori,  ma anche meno colture utilizzate come foraggio per gli animali.

Le api infatti si occupano dell’impollinazione di 71 delle circa 100 colture che forniscono il 90% dei prodotti alimentari a livello mondiale, mentre - guardando solo all’Europa - sono 4.000 le varietà di vegetali che esistono grazie al loro lavoro.

Di api, miele e pappa reale ma anche di ambiente e natura si parlerà il prossimo 7 e 8 maggio a Lubriano, la terrazza naturale sulla Valle dei Calanchi. Esperti del settore apistico provenienti da istituti di ricerca, università ed enti locali, racconteranno quanto sia importante il lavoro degli insetti impollinatori - le api in particolare - per la conservazione della biodiversità. Non solo in termini ambientali ma anche economici: secondo studi recenti il valore delle colture dipendenti dall’impollinazione naturale è pari a 265 miliardi di euroa livello globale.

L’evento è organizzato dal Museo Naturalistico di Lubriano, in collaborazione con l’Associazione Acqua, nell’ambito dei progetti del Sistema museale RESINA dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio Il Lazio 12 mesi di natura all’anno e Giovani al museo.

Oggetto del convegno di Lubriano, che si terrà alle ore 16.00 presso Palazzo Monaldeschi in Piazza San Giovanni Battista, saranno anche le problematiche che si possono riscontare nella gestione degli alveari, così come si parlerà del valore di miele, propoli e pappa reale e delle loro potenzialità curative, e delle patologie di cui soffrono le api. Relatori saranno Mirko Pacioni, direttore del Museo di Lubriano; Marina Gallandra, fotografa naturalista e apicoltrice; Gabriele di Marco, Angelo Gismondi, Lorena Canuti e Stefania Impei del  Dipartimento di Biologia dell’Università di Tor Vergata; Antonio Felicioli,  Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ; Massimo Palazzetti, veterinario e  apicoltore; Matteo Giusti, agronomo e apicoltore; Diana De Santis DIBAF Università degli Studi della Tuscia Origine; Aristide Colonna dell’ Associazione Italiana ApiTerapia.

Ad introdurre i lavori  il  sindaco di Lubriano Giuseppe Pagliaccia,  Lorenza Merzagora e Pietro Tamburini, coordinatori dei Sistemi museali regionali RESINA (musei naturalistici del Lazio) e SIMULABO (Lago di Bolsena), che parleranno dei ruoli culturali e turistici di musei e sistemi museali insieme ad Andrea Sasso, coordinatore dell’Ecomuseo della Tuscia Rupestre.

 “Le api hanno un ruolo importantissimo – seppur ancora non pienamente compreso - di sentinelle ambientali”, spiega Mirko Pacioni. “Una comunità  di api ospitata in una singola arnia è composta dai 30mila ai 50mila insetti: considerando che le api si muovono in un  raggio di azione medio di circa 3 chilometri intorno all’alveare, in un giorno complessivamente vengono in contatto con milioni di fiori.

Raccogliendo in questo modo una quantità enorme di informazioni sulla presenza di inquinanti nelle piante e quindi nell’ambiente. Non solo: in un territorio  tanto speciale e fragile come il nostro, caratterizzato dai calanchi di argilla e rupi di tufo, le api potrebbero contribuire a diffondere le piante che consolidano il terreno. Proprio in questi mesi stiamo studiando la possibilità di utilizzare le api per capire quali delle specie vegetali spontanee presenti sui calanchi sono di loro interesse. In questo modo le stesse api potrebbero aiutarci a favorire lo sviluppo delle piante sui versanti, trattenendo il terreno e riducendo i fenomeni franosi” .

Durante il convegno, che si sviluppa nell’ambito delle attività del Museo e della sua “Scuola di Apicoltura Biologica”, sarà possibile degustare diverse tipologie di miele, e consultare riviste del settore, per apicoltori esperti ma anche per semplici appassionati ed amanti della materia.

Non mancherà poi la possibilità di fare escursioni gratuite: un percorso di 3 km adatto a tutti, adulti e bambini; un vero “museo a cielo aperto” nella Valle dei Calanchi dedicato a  interpretare - attraverso la visita a casette rurali, mulini, vasche di piante acquatiche, sorgenti e fontanili - la natura, i paesaggi e le tradizioni della Valle dei Calanchi.

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