San Martino al Cimino EVENTI Salotto letterario

 
Impegno sia del Capo Priore Colombo Bastianelli della Confraternita del SS Sacramento e S Rosario, che degli organizzatori prestati a sensibilizzare l'opinione pubblica e la Regione Lazio, per la riapertura del Palazzo di San Martino al Cimino. 
 
Nella città di Canino, sabato 25 giugno, si è tenuta una conferenza col tema "Le Confraternite", il salotto letterario si arricchisce ad ogni appuntamento sia di personaggi molto colti che di appassionati risvegliati dal torpore storico. 
A conclusione del 1* appuntamento del salotto letterario tenuto nello storico palazzo Miccinelli, è giusto e doveroso ringraziare chi ha partecipato vivamente e con entusiasmo, a diffondere la Cultura col proposito di tramandarla fedelmente ai posteri, con un tema molto interessante, "'Le Confraternite"'. 

In primis Barbara Banco , per la passione comune, l'Amore per la Sua città natale profusa in questo evento per restituire a Canino la Sua storia e le Sue tradizioni cadute nel dimenticatoio.

I nostri ospiti che si son prestati con passione e competenza: 
Domenico Rotella, con la sua squisita conoscenza di simboli degli abiti che le Confraternite dalle origini hanno utiIzzato al fine di esser riconosciuti gli uni dagli altri, un interessante itinerario nel/del tempo che ha chiarito i motivi per i quali esistono colori, cappe, e mozzette, nonché cappelli e vestiario singolari. I presenti erano stupefatti dalla preziosità della storia che si è svolta sotto i nostri occhi attraverso le immagini di riferimento proiettate come accompagnamento.

Ringrazio Colombo Bastianelli, che con la sua loquacità, ha narrato le origini e i simboli relativi agli ordini minuziosamente spiegati come un'antica pergamena di grande valore, attribuendo nomi di Confraternite a simboli sparsi su portali, muri e piazze fin oggi irriconoscibili per i più. 
Questi gruppi di laici, le Confraternite, hanno reso nei secoli, meno penosa e sopportabile la vita quotidiana per tutte le categorie deboli di cui la chiesa e i sovrani non si occupavano. Vedove e uomini si sono dedicati con solidale umanità verso questa realta' in un epoca in cui l'organizzazione sociale per la protezione di orfani, vedove, malati, pellegrini, non esisteva. 

Il contributo apportato con forza e volontà di bene comune è stato immenso, tanto che la popolazione grata di questi servigi gratuiti, aveva iniziato a lasciare beni affinché l'opera meritoria potesse essere utile ad altri. Costruirono ospizi per gli anziani, ricoveri per i pellegrini, ospedali per i malati, fornivano la dote alle ragazze in età da matrimonio, si occupavano di seppellire i morti abbandonati per malattia ovunque. Diedero vita ad una rete di solidarietà molto efficiente in cui nessuno veniva lasciato solo. 

Col concilio di Trento, la chiesa, ha imposto l'incameramento di tutti i beni che le Confraternite avevano ricevuto in dono e azzerando l'aiuto apportato fino a quel momento indifferentemente alla popolazione in totale gratuità. Relegarono le Confraternite ad entità sotto l'egida di vescovi e diocesi, privi di basi per continuare la loro opera. 


Devo purtroppo constatare che la storia viene spesso relegata a tema barboso, piuttosto che un insegnamento a non ripetere taluni errori. Le ricerche son davvero ardue, i libri non sono fonti attendibili, talvolta sono stati scritti spinti da gelosia, alterando quello ch'è il vero ruolo o attività di un qualunque soggetto. 

Ricordiamo altresì che la storia è sempre stata scritta dai vincitori, e per risalire a quella autentica, la ricerca diventa un puzzle da ricomporre, confrontare, i libri spesso e volentieri non esistono o sono reperibili all'estero. 
Ringrazio di cuore Luciano Luciani, una cara persona e un grande artista. Approfittando dell'anticipo, Luciano ci ha fatto da Cicerone, come Presidente del GAR un autorevole guida, è stato un onore poter ascoltare via via che si percorrevano le strade del borgo i racconti racchiusi in ogni edificio, fontana, piazza. 

Grazie a Massimo Marini, Governatore della Confraternita del Suffragio, notoriamente detta la Nera. Grazie per essere stato di parola, e averci fatto godere di uno spettacolo inedito. La campana del campanile crollato della chiesa del Suffragio, è stata salvata e protetta dalla Confraternita fino ad oggi, essa testimonia non solo l'Amore devozionale, basta guardare i disegni impressi nel metallo, ma è muta testimone dell'origine (più o meno) della fondazione della chiesa, si trovano incise le cifre 1699, sicchè si presume esser stata rimaneggiata in quel periodo, poiché son tanti i riferimenti che lo stesso Domenico Rotella ha notato nella struttura, quei in pochi particolari rimasti intatti. 

Grazie a Gianfranco Landi, appassionato ed esperto di storia, che ci ha contagiati, maggiormente, in questa meravigliosa ricerca, sicuramente il suo contributo sara' utile nei prossimi appuntamenti.

Un grazie al Presidente della Protezione Civile e al Presidente del Centro anziani. 

Ricordo brevemente le note che riguardano il CV dei nostri Relatori esterni:
Domenico Rotella-Grande Ufficiale dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Cavaliere del pontificio Ordine di San Silvestro Papa, Camerlengo dell'Arciconfraternita di S. Maria dell'Orto a Roma. 

Colombo Bastianelli Storico esperto panphiliano, Capo dei Priori della Confraternita del SS Sacramento e S Rosario di San Martino al Cimino, promotore e custode della storia dell'omonima abbazia e borgo.

 

 

Letizia Grazia Pisquizi

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