Viterbo CRONACA Il vice comandante del Corpo di Polizia locale di Viterbo I.D. magg. Agostino Fanelli ha risposto ad una segnalazione di cittadini sul problema e gliene siamo grati
Andrea Stefano Marini Balestra


Isola Ecologica sulla Strada Palanzana

I miei lettori ricorderanno che circa un mese fa fu pubblicato un articoletto nel quale si denunciava che in Strada Respoglio, confluenza Strada Palanzana, il posizionamento di un’“isola ecologica” aveva creato volumi di traffico automobilistico irragionevoli per arterie residenziali, quindi si concludeva per sapere il perché di tale posizionamento dei cassonetti quando gli stessi potevano essere collocati più vicini al nucleo abitativo di Via Respoglio, senza necessità che i conferenti di rifiuti (di cui molti abusivi!) debbano percorrere un kilometro di strada.

Il vice comandante del Corpo di Polizia locale di Viterbo I.D. magg. Agostino Fanelli ha risposto ad una segnalazione di cittadini sul problema e gliene siamo grati.

Il Comando di Polizia locale, però, dichiarando che “da verifiche eseguite da personale dipendente” non risulta un aumento di volumi di traffico “essendo sostanzialmente limitato alla circolazione dei residenti in zona”, non ha compreso l’esatto problema che avevamo posto, cioè l’estrema pericolosità della Strada Palanzana, che da sempre non è solo un percorso che percorrono gli abitanti della zona, ma un’enormità di cittadini che vi passeggiano per raggiungere il bosco della Palanzana, luogo anche mistico per i viterbesi.

Avevamo pertanto segnalato la mancanza di un’adeguata segnaletica stradale (che in passato, oltre 50 anni fa venne posta), in particolare nella nota “strettoia” dopo la Cava Anselmi (senso unico alternato, limite velocità 30 km\h) nonché assenza dei dispositivi limitatori della velocità (dossi artificiali) e riposizionamento di specchi parabolici a suo tempo posizionati dalla cessata gestione della V Circoscrizione.

Il vice comandante Fanelli ha solo evidenziato la presenza di “vegetazione incolta” che invade parte della carreggiata e pertanto ha segnalato il fatto al competente Settore VI del Comune.

Gli agenti di Polizia locale, molto attenti a verbalizzare chi lascia aperti i finestrini delle auto in sosta, si sono sempre “dimenticati” di sorvegliare l’arteria comunale di strade Respoglio e Palanzana ed hanno sempre omesso di verbalizzare, ex art. 15 del Codice della strada, chiunque compia atti previsti dalla norma come vietati. Prima quindi che intervenga il Comune di Viterbo, ente proprietario della strada per rimuovere la “vegetazione incolta”, qualche verbale ai proprietari dei fondi confinanti (reperibili mediante indagine catastale, quindi secondo la regola “colpirne uno per educarne cento”) sarebbe utile per risolvere il problema della visibilità nelle curve strette e mantenere l’ampiezza della carreggiata prima di qualche clamoroso incidente. E’ comunque sempre gradita la presenza di pattuglie di Polizia urbana, sia per dimostrare la presenza del Comune in zone percorse da turisti e sia, perché no, contestare ad utenti motorizzati e non (vedansi ciclisti!) della violazione dell’art. 141 del CdS (mantenimento di velocità consono ai luoghi).

Non sta a me organizzare il servizio di Polizia locale, ma quello di giornalista di denunciare e portare a conoscenza del pubblico il problema.

Da ultimo, non se ne abbia il vice comandante Fanelli, se gli contesto anche l’osservazione positiva che egli fa circa lo stato della superfice stradale, perché non è assolutamente vero che lo sia, anzi!

E de hoc est satis!  

Andrea Stefano Marini Balestra