Viterbo CRONACA RITARDATA

 

L'orologio della Scuola Luigi Concetti

Con gli orologi pubblici di Viterbo, ormai da diversi giorni, siamo in piena emergenza.

Ben cinque meccanismi cittadini non battono più le ore.

Ben cinque orologi si sono fermati alle ore più disparate. C’è un solo momento in cui vanno precisi: l’ora in cui si sono fermati.

Ve li elenchiamo tutti in ordine di importanza: l’orologio della Torre dei Priori in Piazza del Plebiscito, quello di Porta Fiorentina, quello di San Martino, e anche quello di Roccalvecce.

Poi c’è un caso patologico che è l’orologio delle "Scuole Rosse", il quale da anni, dispone del solo quadrante, come la maschera di teatro greco della favola di Esopo, senza alcun meccanismo che possa in qualche modo muovere quelle lancette.

I miei affezionati lettori, che mi seguono sempre (e che se i miei calcoli sono giusti ammontano a sette), sanno esattamente cosa significhi questo stato di cose.

La leggenda metropolitana, che io ho avuto modo di scoprire e di aggiungere alle tante che arricchiscono la fantasia cittadina, dice che quando l’orologio della Torre dei Priori va male, ci sono problemi in vista per l’Amministrazione Comunale.

Tutti ricorderanno come, durante il secondo mandato di Giancarlo Gabbianelli, l’orologio che svetta in Piazza del Plebiscito, che i viterbesi appellano da sempre Piazza del Comune, improvvisamente si bloccò e Gabbianelli non riuscì a trovare neanche un orologiaio, che potesse fare ripartire il meccanismo. Quindi orologio fermo, crisi della Giunta Gabbianelli evidente, profonda e senza vie d’uscita, e dimissioni del sindaco.

La Sibilla che aleggia all’interno dell’orologio della Torre dei Priori, con il blocco del meccanismo, aveva trasmesso un oracolo ben preciso: il Comune era in una crisi irreversibile. Quindi si andò ad elezioni. 

Giovanni Faperdue