Viterbo CRONACA D'ARTE CONTEMPORANEA

Carlo Vincenti (VescoVi) 1946-1978. Da “I giorni della merda”

Galleria d'Arte Alberto Miralli, Viterbo, Via san Lorenzo, 57, clicca e vai al sito

 

17078  Merda
da Ubicumque felix (Rep. Uno) cm 52x52

 

 

 

Porta di ingresso

 

Da “I giorni della merda”

La colonna degli dei
contorni ai grandi personaggi.
I temi morali mai elevati.
Radici che dormono.
Figure ideali
alla corte. Fasti solenni.
Misticismo. Freddezza altera.
La scuola delle donzellaie.
Nobili argomenti. Figure sacre
assenza di bamboccianti
dietro le madonne.
I servi mal nutriti.
Un pasto privilegiato.
Gli amorini.
Dimore ricche.
Vetrate
codici miniati.
Simboli
mese di settembre
mese di giugno
un banco comico di (sogni).

La visione dell’angelo.
Dal libro delle ore
trappola per topi.
La trappola del demonio.
Canzoni musicali.
Deschi da parto
insegne di botteghe.
Gli stampatori
mondo all’arrovescia.
Il trionfo della pazzia.
Danze macabre. Da un
antico repertorio
cultura libera
la felicità umana
eccetera
la partenza delle guardie cavadenti.
Scacciapensieri
senza piedi.
Dall’incunabolo
la cura della follia
il veliero dei folli
il peccato capitale
segni alchemici
continuazione alla fiera. (calci)
dai santi di creta
celebrazione della bruttezza.
La verità ovunque.
Quaresima.
Carnevale.
Da una finta battaglia
la cuccagna
Forma delirante
costumi di
classi elevate
la scienza.
Dalla maschera del sogno
elegìa della verità
del sapere.
Dal mito della felicità
dei pazzi

vagabondi
subalterni
dal museo
da una scena galante
in grazia del prestigio
da una vita frivola
da un ebete atteggiamento
(le pecore) pastorale
dall’Arcadia
la felicità dei
(io non centro) semplici
da una capra infioccata
dal caprone
bella commedia
con occhio poetico
dalla carriera
del libertino
dal signore (W il lavoro)
depravato
in mezzo alle prostitute
alle
nozze di una vecchia
curiosità
alla bisca.
La noia delle
giovani  coppie.
Predicatori
insignificanti
dalla commedia dell’arte
secondo un copione.
Inno alla cipria  
inno a un accademico
sul viale del tramonto
con estro sornione
con garbo diabolico
dalle conversazioni  
dei sordomuti
a faccia imbambolata
con la testa vuota
da un gesto vizioso
in posa dignitosa
immobilizzazione
nella penombra
della scena
come una
polvere
calerà la tela.