Viterbo LIBRI
Leonardo Vietri

Il bosco interiore. Per una vita non addomesticata in compagnia di Henry D. Thoreau di Leonardo Caffo (Sonda Edizioni)

L’attivista e filosofo dell’antispecismo debole Leonardo Caffo (animalista e vegetariano), riscopre il portato storico e sociale dell’opera e della vita del filosofo e attivista statunitense Henry David Thoreau. Come si fa a parlare di Thoreau senza occuparsi della vita di ogni giorno?

Caffo prende spunto da questa consapevolezza e articola il suo saggio rapportandosi continuamente al presente (citando il movimento NoTav, il movimento Cinque Stelle, Papa Francesco, e molte altre istanze attuali) e trovando nell’estetica contemplativa della natura e dell’imprescindibile diritto all’essere unici dell’autore del “Walden: ovvero vita nei boschi”, la chiave non solo di lettura del nostro presente, ma anche il farmaco in grado di lenire i nostri dolori (molti ed articolati, a partire dalla separazione tra l'uomo e la natura).

Indicato dalla storiografia ufficiale come allievo di Ralph Waldo Emerson, in realtà Thoreau ha superato il maestro finendo per rappresentare il punto di riferimento di molti movimenti nati in seguito come la beat generation, il movimento ecologico nonché quello anarchico, data la sua vita spericolata e svincolata da ogni dogma o perbenismo imperante alla sua epoca.

Sebbene militi nell’ala del pensiero debole, Caffo qui esprime una tesi piuttosto forte: quella che sulla scorta dell’esempio di Thoreau, non si possa essere filosofi se la filosofia non la si viva e la si sperimenti in prima persona sulla propria pelle, accordando alla coerenza la caratteristica principale che debba guidare l’atto di vivere nel sociale, così come quello di filosofare.

Brillante questo passaggio dove Caffo riassume il messaggio di Thoreau: «fate solo ciò che realmente vi convince, salvaguardate la vostra autonomia morale e non smettete mai di credere che la realtà ci trascenda: ciò che vediamo con gli occhi è solo una parte di ciò che possiamo osservare con il cuore.

Se non si vuole vivere da tranquilli disperati, insegna Thoreau, allora dobbiamo imparare a uscire dal sistema binario che ci porta a vivere in modo diverso da come pensiamo».

Prendendo a piene mani dall’immaginario del novecento, Caffo nella sua ricca argomentazione affianca “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino ai gruppi della beat generation (anche i nostrani Corvi e Le Orme), Bansky al celebre discorso di Steve Jobs (sull’importanza di unire i puntini) e senza perdere i riferimenti filosofici, da Heidegger a Deleuze, da Wittgenstein a Derrida, termina il suo libro con “Imagine” di John Lennon: un inno alla pace, all’armonia e all’ecologia, che ben simboleggia in musica, il portato rivoluzionario delle idee (e pratiche) di Henry David Thoreau.

Leonardo Vietri

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