Viterbo CRONACA SCONCERTATA

Villa Buon Respiro

“Ho appreso con profondo sconcerto la notizia del nuovo rischio di chiusura per Villa Buon Respiro, come denunciato con apposita lettera al prefetto Antonella Scolamiero dal presidente della casa di cura Carlo Trivelli. Un’ipotesi che deve essere assolutamente scongiurata”.

 

Secondo quanto denunciato dallo stesso Trivelli il centro di riabilitazione potrebbe sospendere tutte le attività a partire dal 10 maggio con conseguente perdita di un centinaio di posti di lavoro a causa del mancato accreditamento da parte della Regione Lazio.

L’allarme di Trivelli fa seguito ad un incontro avuto con i dirigenti regionali e con l’Asl nel corso del quale, secondo quanto riferito dal presidente di Villa Buon Respiro nella lettera inviata al Prefetto, la Regione non si sarebbe assunta alcun impegno, concedendo al massimo un accreditamento parziale. Ciò nonostante da oltre un anno l’Asl viterbese abbia espresso al riguardo parere positivo per l’accreditamento definitivo di tutte le attività.

“Purtroppo Villa Buon Respiro non è nuova a situazioni di crisi come questa – ricorda Meroi – e già in passato, precisamente nel novembre del 2012, ci eravamo mobilitati per scongiurare la sospensione dei servizi assistenziali erogati dalla struttura.

Villa Buon Respiro serve un’amplissima fascia di utenti e grazie all’alta professionalità dei suoi operatori, svolge attività riabilitative su patologie molto particolari. Il danno dunque sarebbe duplice e inciderebbe pesantemente, in primo luogo sugli ospiti della struttura e le loro famiglie che perderebbero un punto di eccellenza fondamentale nell’erogazione dei servizi assistenziali di cui necessitano; in secondo luogo rappresenterebbe un dramma dal punto di vista occupazionale, con la perdita di un numero elevato di posti di lavoro.

Un danno che il territorio non può permettersi e che dobbiamo assolutamente scongiurare. Anche in considerazione degli innumerevoli sforzi che i lavoratori del centro hanno continuato a mettere in atto per non far venire meno l’efficienza dei servizi forniti, animati dall’amore per i pazienti e pur in condizioni economiche di notevole precarietà”.

Meroi si è detto disponibile, oggi come allora, a collaborare per la ricerca delle migliori soluzioni. “Sono certo che, come sempre avvenuto, per questa ed altre difficili vertenze che si sono presentate nella nostra provincia, il prefetto Scolamiero non mancherà di attivarsi rapidamente per individuare una via d’uscita.

Per quanto riguarda la Provincia di Viterbo, sin da ora mi dichiaro disponibile a collaborare, nei modi e nelle forme che potranno rivelarsi più utili. Sono certo che alla fine, anche stavolta, prevarrà il buon senso da parte di tutti.

Una soluzione condivisa – conclude Meroi – va necessariamente trovata, anche perché non è interesse di nessuno, tantomeno può esserlo della Regione Lazio, privare questo territorio di una struttura sanitaria di primissimo livello che, seppur privata, svolge un servizio pubblico con risultati eccellenti”.