Viterbo CRONACA PERSONALE

L'artista Alfonso Talotta

Era l’ottobre del 1980 quando Alfonso Talotta, che allora frequentava l’ultimo anno del corso di Pittura all’ Accademia di Belle Arti di Roma, allestiva la sua prima mostra personale presso la Sala dell’ ex Biblioteca Anselmi, a Viterbo.

L’esposizione verteva sulle tracce, le impronte e i segni che l’automobile andava ad imprimere, attraverso i pneumatici inchiostrati di acrilico, sulle tele, bianchi sudari, stese sull’asfalto.

La mostra era tutta incentrata sul contrasto del bianco e del nero e includeva tutto un ciclo di lavori iniziato nel 1979, quando l’ autore aveva ventidue anni, e protratto per tutto il 1980. Da allora questo particolare lavoro è rimasto praticamente inedito e solo di recente, in occasione della prima mostra antologica presentata presso il Palazzo degli Alessandri a Viterbo, due anni fa, l’artista ha ripresentato tre lavori dei “Tracciati Urbani”.

Attraverso il catalogo della mostra antologica il lavoro sui “Tracciati” è pervenuto alla conoscenza di Mirella Bentivoglio che nella doppia veste di artista della Poesia Visiva (6 Biennali di Venezia, 3 di San Paolo, 3 mostre al Centro Pompidou, Documenta di Kassel, Quadriennale di Roma e una mostra al Guggenheim Museum di Venezia, ecc…) e di critico d’ arte (ha pubblicato monografie e saggi in Italia e all’ estero (Francia, Stati Uniti, Olanda e Germania) editi, tra gli altri, da Fabbri, Mazzotta, Eidos e pubblicato poesie in volume per l’editore Scheiwiller e successivamente per Vallecchi, nonché curatrice e promotrice di numerose mostre) ha capito l’importanza di questa ricerca dichiarando che i “Tracciati Urbani” meriterebbero la giusta collocazione all’ interno dell’ arte contemporanea come uno dei linguaggi più originali, personali e importanti degli ultimi decenni. Si comincia a muovere, così, l’interesse critico per questi lavori che vengono pubblicati con un servizio sulla rivista d’ arte “Nuova Meta”, n°35, 2013, edizioni Maffessoli, Firenze e diretta da Claudio Cerritelli, docente di storia dell’ arte presso l’ Accademia di Belle Arti di Brera.

Successivamente, l’11 dicembre 2013 presso la Galleria Nazionale d’ Arte Moderna di Roma, in occasione di una giornata di studio denominata “Parole e Immagini: la Poesia Visiva a Firenze e a Roma”, a cura di Raffaella Perna e  Claudio Zambianchi, si evidenzia ancora il lavoro di Alfonso Talotta, tra la fine degli anni 70 ed il 1980, e la relazione del convegno romano troverà un ampio spazio nell’ ultimo numero della rivista letteraria “Avanguardia”, n°54, anno 18, 2013, diretta dal prof. Aldo Mastropasqua, docente di Italianistica presso l’ Università “La Sapienza”.

E’ prevista, inoltre, una mostra sui “Tracciati Urbani” persso il MACMa (Museo d’ arte contemporanea di Matino) che insieme al MART (Museo d’ arte di Rovereto e Trento) possiede la più ampia collezione di artisti della Poesia Visiva. Poi altre iniziative. Importanti riconoscimenti, quindi, per l’artista viterbese che attualmente sta lavorando al ciclo delle “Compenetrazioni”.

Alfonso Talotta, azioni per i “Tracciati Urbani”, 1979