Viterbo CRONACA ROSA

 

Con nota n.78 dell'11-03-2014, questa organizzazione sindacale, chiedeva l'intervento delle SS.LL per una sostanziale verifica ed un controllo accurato presso la Clinica Villa Rosa di Viterbo, su alcuni aspetti che a nostro parere incidevano negativamente sui livelli di assistenza erogati ai pazienti psichiatrici e non solo, al fine della rispettosa applicazione della normativa vigente in materia.

Avevamo anche inviato copia dei turni mensili di servizio di febbraio e marzo 2014, di molti dipendenti della Clinica che presentavano stranamente una considerevole  riduzione dell'orario di lavoro ed un accumulo inaccettabile di ferie arretrate non godute.

In sostanza, a Villa Rosa, si usava il sistema di ridurre l'orario contrattuale dei singoli lavoratori determinando di fatto, una contrazione del tempo dedicato all'assistenza ai pazienti ricoverati.

Considerato che ciascun operatore sanitario, viene conteggiato ai fini del raggiungimento dei requisiti minimi di accreditamento, con riferimento all'orario contrattuale a tempo pieno corrispondente a 36 ore settimanali, appare evidente, che una riduzione dello stesso, senza una contestuale sostituzione con altri operatori, determina una sostanziale riduzione delle ore dedicate alla assistenza ai ricoverat

Già nel verbale del 7 febbraio 2014, la AUSL a seguito di controlli, aveva evidenziato una serie di criticità affermando che seppur il numero degli operatori fosse corrispondente ai requisiti minimi di accreditamento,” la distribuzione nei turni è carente in alcune fasce orarie e per alcune figure professionali, in particolar modo nella fascia notturna….”                      

Ma c'è di più, il giochetto di Villa Rosa, pare avesse molto appassionato  i suoi dirigenti già da diverso tempo, in quanto non sono più state effettuate sostituzioni di personale assente ne per brevi, ne tanto meno per lunghi periodi di malattia, infortunio, maternità ecc.

In pratica, oltre 16 dipendenti (infermieri, O.S.S.) sono stati assenti  per molti mesi, ovviamente senza sostituzione.

Quindi, ammesso e non ne siamo convinti, che il numero complessivo dei dipendenti  fosse come dice la AUSL corrispondente a quello previsto dai requisiti di accreditamento, dovremmo calcolare quante ore sono state sottratte alla assistenza ai  ricoverati sia per effetto della  citata riduzione dell'orario di lavoro, che per la mancata sostituzione dei lavoratori assenti.

Da un calcolo seppure approssimativo, con tale sistema Villa Rosa, sempre animata da spirito altruistico,nell’affannoso tentativo di ridurre la spesa per il massimo profitto, potrebbe aver risparmiato si fa per dire, alcune centinaia di migliaia di euro.

Ma, trattandosi di denaro pubblico residuale da operazioni di risparmio,a nostro parere di dubbia legittimità, scaturito dalla riduzione delle ore dedicate all'assistenza ai ricoverati, non dovrebbe essere perlomeno restituito all’Ente erogatore, nella fattispecie la Regione Lazio? Ed inoltre, quanto può aver inciso sulla cura dei ricoverati una siffatta riduzione di ore dedicata all'assistenza?

Per tali motivi, siamo a sollecitare le SSLL affinchè svolgano una ulteriore scrupolosa verifica dei requisiti minimi di accreditamento, chiarendo ogni possibile dubbio, nell'esclusivo interesse dei pazienti ricoverati e degli stessi dipendenti della Clinica Villa Rosa.    

Il Segretario Provinciale
Vittorio Ricci

 

 

 

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