Viterbo CRONACA RATATATANNNNNNN


Una via di Viterbo,
come fosse casa tua,
soffitto, pareti, pavimento!

Sto forzando le dita delle mie mani per scriverti a te che gentilmente dedichi il tuo tempo a me, e che mai più recupererai.

Sì, sto ricevendo "Buona Pasqua" da destra e da sinistra, da sotto e poco da sopra, quel Sopra, che dovrebbe davvero darci una mano, ma a volte è latitante, forse impegnato a fare del bene in altre parti della terra e non può arrivare dappertutto, d'altronde ad averne bisogno siamo in tanti.

Mi arrivano i "Buona Pasqua", sì quelli a raffica, quelli anonimi, ossia spediti tutti insieme a coloro che sono in elenco nel telefonino.

Sono i soliti, ogni anno, parcheggiati lì pronti anche per il prossimo "Buon Natale".

Con una pigiatina di tasto, fruummmm, oppure, diridiridinnn, decine e decine di "amici", a cui, chi invia il messaggio "tiene tanto", riceve l'indesiderato, rompicoglioni, "Buona Pasqua a te e ai tuoi. Mario", o potrebbe essere "Giovanni", o "Paolo".

Ma che palle! ora devo pure rispondergli, spendere qualche immeritato centesimo, per "rispondere", ma rispondere a chi... all'elenco dei cellulari che Mario, Giovanni, Paolo, ha nel suo telefonino!?

Ma che palle, so bene che la raffica di sms è come una mitragliata, ratatatann ratatatatannn, giù tutti stesi in terra, li ho beccati con un solo colpo... o meglio pigiando un tastino.

Tutti coinvolti, tutti fregati perché credono che l'sms è singolo, ossia destinato proprio solo ad ognuno di loro.

Illusi! Coglioni!... oppure coglione è quello che invia i messaggi sms... spersonalizzati?

Boh! a me pare tutta una coglionella, e quello che più mi avvilisce è che mentre sto scrivendo, ne ricevo altri tre!

A questo punto ti do la Buona Pasqua o no!?

Ma sì, tu mi leggi e io ti scrivo, scrivo proprio a te, ed allora siamo veri tutti e due, non siamo un elenco, meritiamo entrambi reciproco rispetto, quindi ti giunga la Buona Pasqua mia e della redazione di questo quotidiano che cerca, per quello che può, di far capire ai Viterbesi che casa loro non è l'unione degli ambienti in cui vivono, mangiano e dormono ogni giorno, ma è la città tutta insieme.

Le facciate dei palazzi sono le pareti di casa, il cielo delle vie è il soffitto, i selci delle strade sono il pavimento.

Se capiremo ciò, allora il portone di casa sarà una delle porte delle mura di Viterbo.

Insomma... Buona Pasqua!

Mauro Galeotti

 

 

 

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