Capranica RIFLESSIONE
Claudio Cianchella

Ch.mo Direttore, possiamo desistere ancora dopo aver letto o ascoltato quello che avviene nei meandri della politica, uno spazio angusto ove incombe la "Sindrome del Seggio", ove le incompetenze e le inabilità stanno falcidiando le intellettualità sociali; ove progredisce la il pensiero che il popolo deve essere più presente e revocare la delega alla stragrande maggioranza di Rappresentanti per inabilità politica e sociale!

Potrebbe apparire uno sfogo... ma non è così... è solamente l'infausto risultato di una lunga riflessione!

“La esultanza per non intendere“

Chi osa narrar le lodi dei
conflitti immani
che deteriorano i partiti,
ove tutto
appare il contrario di tutto,
ove il
pensiero diverso include terrore
ove la
perdita delle poltrone
infonde
la sindrome da panico …

Da molto e forse troppo tempo, assistiamo a queste divergenze di opinioni che inevitabilmente sfociano in ondate di inciviltà per la pochezza intellettuale dei protagonisti. Questi conflitti sono permeati nei meandri della “politica”: dal Parlamento alle TV; dai consigli Comunali ai Circoli pubblici e privati. Questi conflitti interessano anche lo sport, ovvero, in particolare il Calcio,
ove non di rado la violenza appare l’unica soluzione per le controversie!

Una civiltà in fermento continuo, oserei dire… vulcanica!

La premessa vuole introdurre il tema sulla inadeguatezza della politica di trovare soluzioni ai conflitti sociali. Ne ho enunciati alcuni, ma tanti di noi potrebbero elencarne decine e centinaia.

Quello che interessa all’autore è aprire una riflessione, molto equilibrata, sugli aspetti sociali della politica. Andiamo per ordine!

Perché sono nati i partiti politici!

Le prime forme di popolo sovrano le troviamo nella Democrazia Ateniese, V secolo a.C., ove quel Popolo enunciava, che invocare la democrazia, evidenziava la qualifica d’amministrare non rispetto a pochi, ma alla maggioranza.

Nei tempi, quel pensiero splendido, divenne un ingombro sociale, dal momento che le decisioni non andavano a buon fine, ovvero quasi mai venivano raggiunte a causa dei forti conflitti sociali, talmente preoccupanti da indurre ad eleggere una larga rappresentanza. I testi narrano che su una popolazione di 200mila abitanti, i rappresentanti erano 30mila (un rappresentante ogni sei persone), proprio per dare alla maggioranza dei cittadini il rispetto legislativo.

Anche questo forma sociale era destinata al declino, dal momento che, è vero che i conflitti erano ridotti numericamente, ma erano aumentati di intensità e le soluzioni e decisioni erano inadeguate e manchevoli.

Tali esperienze sociali, debbono aver trovato momenti di riflessione, nelle cosiddette “democrazie evolute”, tantochè si è pensato di rivedere il concetto democrazia del popolo, inserendo alcuni aspetti che dovrebbero evitare tali isterici conflitti sociali: I Partiti Politici e la Democrazia Parlamentare.

Questa “illuminazione cosmica”, dovrebbe funzionare, dal momento che i partiti politici sono o dovrebbero essere, il laboratorio ove vengono esaminate le sintesi del popolo. Inoltre, nei partiti erano previsti ed osservati i principi di Rappresentatività :- carisma, altruismo, onestà, competenza sociale e culturale, capacità di sintesi e negoziale. In assenza di queste facoltà non possiamo assolutamente parlare di Rappresentatività!

Dal “laboratorio” escono i futuri e potenziali Parlamentari, che saranno coloro che dovranno legiferare, senza peraltro essere aggrappati alle vesti di altre entità, e dovranno essere così preparati che in pochissimo tempo debbono trovare soluzioni che evitano i conflitti sociali!

Cosa sta avvenendo in questa Democrazia Parlamentare, con la crisi dei partiti!

E sotto gli occhi di tutti! Conflitti, conflitti e conflitti! Molti generati, ovvero sono la reazione scomposta dovuta dal terrore di perdere il seggio!

Se i componenti dei partiti, invece di mediare i conflitti sociali, sono i primi a crearli, ovvero non hanno le capacità di trovare le sintesi delle tematiche politiche e sociali, la democrazia non funziona, poiché vengono meno i pilastri si cui poggia il sistema democratico… La Rappresentatività … altro che sistema elettorale o legge elettorale, la causa è di natura endemica! Non esiste sistema elettorale che possa ovviare alla stragrande “ Inadeguatezze delle Entità “ che attualmente svolgono attività politiche!

Se salta il “laboratorio” deflagra la società! Oggi nei laboratori-partiti non esistono mediazioni o sintesi sofferte, esiste solo la istintiva voglia di vincere questa o quella idea; di tenere questa o quella poltrona, un egoismo che non ha eguali nella seppur breve storia della democrazia. Alcuno è disposto a cedere un piccolo spazio di pensiero per il benessere del popolo … è l’egoismo che prevale sul bene comune!

Credo ed auspico che questa sia la riflessione!

Chi vuole intraprendere l’attività politica deve avere quale priorità i cittadini e non i pruriti politici personali, e soprattutto questa società, considerata la gravità della situazione sociale posta in essere da individui inabili, deve esigere senza indugio alcuno, che i rappresentanti a qualsiasi titolo, debbono osservare scrupolosamente i “” Sentimenti della Rappresentatività “”.

Claudio Cianchella