Viterbo CRONACA TRASFERITA

Piazza del Plebiscito negli anni '20, coi lampioni e le lastre di peperino
(Archivio Mauro Galeotti, scarica la foto, conservala, ammirala!)

Caro Direttore, tu che vivi quotidianamente in mezzo alle notizie, mi potresti spiegare a che scopo vengono trasferiti gli uffici comunali da piazza del Plebiscito a piazza Fontana Grande? Sinceramente io non lo ho capito.

 

Ricapitoliamo. Ho sentito dire che dove sono oggi gli uffici dovrebbe esserci trasferito il museo civico, oppure dare spazio ad una enoteca. La cosa in verità non mi convince: il museo civico dove? In parte sotto i portici e in parte in via S. Lorenzo? Oppure tutto in via S. Lorenzo e sotto i portici una enoteca?

Pur ribadendo quanto già ho scritto in passato e cioè che vedrei bene il museo civico a Palazzo Farnese (erano giunte voci di colloqui tra Michelini e Macchitella), piuttosto che la soluzione varata dalla giunta viterbese, vedrei meglio la proposta dell’ex sindaco Marini; il museo a piazza Fontana Grande andrebbe molto bene sia per la vicinanza agli altri luoghi storici, sia perché l’antico convento dei Carmelitani Scalzi sarebbe anch’esso, come il palazzo Farnese, più consono a contenere  i tesori artistici della città.

Ma questa “magnifica” giunta vuole fare di piazza del Plebiscito il salotto della città. Immagina, caro Direttore, a quello che sarà la piazza centrale di Viterbo con una enoteca: ritrovo di “trincatori” che, specialmente il sabato sera, si daranno alle loro brave bevute con uno spargimento di bottiglie, bicchieri di carta, lattine, ovunque. Mi piacerebbe sapere se tale soluzione potrebbe essere gradita anche dalla Prefettessa.

A me sembra tanto che la decisione, presa in primis da quell’assessore Ricci alquanto sfornito delle cognizioni e dell’esperienza necessarie, seguito, poi, dalla immancabile “Ciambellina” e dall’intera giunta, sia derivata dall’assoggettamento (Riduzione a riconoscere quanto imposto dall’altrui volontà, ovvero da una linea di condotta fissata esclusivamente da altri – Devoto-Oli) a Vivi Viterbo i cui esponenti, primi promotori di caffeina, sempre minuscola, sono esperti nell’organizzazione di “magnate e bevute” nel centro storico.

Il tutto, spendendo 556 mila euro destinati ad altro scopo e perdendo l’occasione di continuare ad insistere per ottenere i cinque milioni richiesti dalla precedente amministrazione.

Caro Direttore, se ce la fai a capirci qualche cosa, spiegalo pure a noi poveri lettori desiderosi di conoscere meglio queste decisioni così, come dire, farraginose, farneticanti, contorte.

A me, pensando a quello che si diceva della passata amministrazione e guardando a quello che succede oggi con la nuova, vengono in mente alcune cose che dicevano i nostri vecchi: “Il peggio viene sempre dietro” e “La madre degli stolti, è sempre in cinta”.

Luigi Torquati

Caro Luigi,
che il peggio viene sempre dopo è provato con questa amministrazione presieduta (presieduta?) dal sindaco Leonardo Michelini, non amo chiamarlo primo cittadino è una pura cazzata, troppi cittadini più meritevoli sono passati prima di lui.

Chiaro che neppure i precedenti sindaci li ritengo "primi cittadini"!

Abbiamo avuto illustri concittadini, personaggi di alto livello nei loro settori operativi, a cui non è stata dedicata neppure una via, uomini della portata di Girolamo Ruscelli, di Pietro Francesco Florenzuoli, di Romualdo Moscioni. E non dico apposta il perché della loro notorietà, tanto non fregherebbe nulla a nessuno dei signori seduti a Palazzo dei priori.

Pensa che uno dei matematici più importanti in Italia e oltre, è stato Luigi Fantappiè, ebbene se tu vai dinanzi alla casa dove nacque, in Via Mazzini n° 20, sulla targa in peperino che lo ricorda leggerai tra l'altro "[...] illustre scienziato viterbese [...]", sì caro Luigi, devi sapere che al n° 20 di Via Mazzini, poteva nascere un napoletano, un palermitano, uno di Canepina. Feci notare tale castroneria alla precedente amministrazione, quella di Marini, spiegando che quel "viterbese" ci rendeva ridicoli dinanzi a chi avesse letto la targa, ebbene nessuna modifica è stata eseguita!

Mi sono perso!

Stavo scrivendo che in questa amministrazione (amministrazione? Mah!) è un gran bailamme tra un assessore e l'altro, ognuno agisce alla giornata, secondo il mal di testa o il mal di pancia, o se gli rode il sedere, cambiano gli assessorati come se giocassero a scacchi, esiste una baraonda di idee e di decisioni che nemmeno loro sanno cosa fanno e cosa vogliono fare.

Restando al fatto che il peggio viene sempre dopo, caro Luigi, tenemose un po' questoro fino a che non schioppono, si intende, politicamente. (m.g.)

 

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 3243 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it