Acquapendente CRONACA FILMATA

Il deputato del Pd ieri alla proiezione del film di Veltroni ad Acquapendente. Presentate foto del segretario in visita al cinema Olympia nel 1967 con Petroselli

 

“Quello su Enrico Berlinguer è un film che ripercorre un pezzo della storia italiana.

E’ un omaggio a chi, guidando il Pci in anni difficilissimi, è riuscito a dare una svolta alla sinistra nel Paese e in tutto l’Occidente.

Ed è riuscito a cambiare la storia dell’Italia, contribuendo al raggiungimento di traguardi importanti di progresso civile e sociale quali lo Statuto dei lavoratori, il referendum sul divorzio, la legge sull’aborto, il sistema sanitario nazionale”. Così Alessandro Mazzoli, deputato del Partito democratico, intervenendo ad Acquapendente in apertura della proiezione del film “Quando c’era Berlinguer” di Walter Veltroni.

L’appuntamento, organizzato dal cinema Olympia e dalla fondazione Gualtiero Sarti, si è aperto con la proiezione delle foto di Enrico Berlinguer in visita ad Acquapendente nel 17 dicembre del 1967, proprio all’interno della stessa sala cinematografica dove ieri è stata proiettata la pellicola in suo ricordo. Foto messe a disposizione dall’archivio storico della biblioteca comunale. “Ben 47 anni fa – ha detto Tolmino Piazzai, promotore dell’evento – Berlinguer venne in questo cinema per la campagna elettorale. Con lui c’era Umberto Masini (ex sindaco del paese), ora 90enne, e Luigi Petroselli, allora segretario della federazione del Pci di Viterbo”.

Alla proiezione è intervenuta anche la deputata del Pd, Alessandra Terrosi. “L’11 giugno saranno 30 anni dalla morte di Berlinguer. Chi – ha chiesto – non si ricorda di quel giorno? Chi non era a Roma, stava incollato alla tv. Fu un evento collettivo, come collettiva fu la sua direzione. Lui fece politica in modo coerente per tutta la vita e la fece mettendo a disposizione la sua vita”.

Mazzoli ha aggiunto: “In tante sale italiane si sono svolti incontri come questo di Acquapendente. Merito – ha detto – di Veltroni ma soprattutto della storia politica di Berlinguer. Un film che è molto più di un omaggio. Ripercorre la vicenda di un uomo che ha portato il Pci dal 27% al 34% dei consensi, che ha aperto la stagione del compromesso storico facendo del partito una forza di trasformazione”.

“Il Paese – ha concluso – comprese il messaggio sincero e credibile di Berlinguer. Le sue parole da dirigente avevano alle spalle un percorso di condivisione popolare. Lui, 30 anni fa, parlava di questione morale, di uso distorto delle leve della politica per fini di parte. Suoi erano i cosiddetti pensieri lunghi: noi abbiamo vissuto 20 anni di democrazia deformata attraverso il messaggio televisivo, ora rischiamo venga deformata dall’uso del web. In un’intervista concessa nell’84, Berlinguer spiegò il uso pensiero sulla democrazia dei bottoni. Disse che non ci credeva perché secondo lui esisteva un insopprimibile bisogno delle persone di uscire di casa, di associarsi per affermare le proprie idee, i propri diritti e difendere le proprie libertà. Ecco la modernità del suo messaggio: la democrazia è stare insieme, il web è solo un’appendice, uno strumento in più”.