Roma POLITICA
Cristiana Avenali, consigliere PD della Regione Lazio e componente della commissione Ambiente

Gigi Reder e Paolo Villaggio a caccia per respirare aria pura
e fare lunghe camminate, ma senza sparare,

ci si diverte di più e fa bene alla salute, nel rispetto della vita degli animali (m.g.)

“L’appello di Legambiente, al Governo e alle Regioni, di posticipare di un mese l’apertura della caccia a ottobre mi trova assolutamente d’accordo e lo sosterrò pienamente.

La richiesta, condivisa da moltissime altre associazioni ambientaliste, come la Lipu, è una considerazione di buon senso e sono convinta che anche i cacciatori converranno su queste posizioni.

L’eccezionalità degli eventi di questa prima metà anno, la siccità estrema di questi mesi, l’impressionante numero di incendi boschivi, molti dei quali dolosi, costringono la fauna selvatica a spostarsi verso i fondovalle alla ricerca di cibo e acqua, con il rischio di essere oggetto di un’intensa attività di bracconaggio, che rischia di minare la vera e propria sopravvivenza di intere specie”, così in una nota Cristiana Avenali, consigliere PD della Regione Lazio e componente della commissione Ambiente.

“Lo stato di emergenza richiesto dalle Regioni si deve estendere anche alla tutela degli animali selvatici, sia perché sono essi stessi vittime delle tragicità della situazione ed è davvero impensabile che dai primissimi giorni di settembre, in un ‘clima infuocato’ come quello che l’Italia sta vivendo, il territorio naturale e la fauna possano essere assoggettati alla pressione di 800mila cacciatori, con tutti i rischi ambientali e gli impatti naturalistici che ciò comporta, sia perché la legge 157/92 sulla tutela della fauna ricorda che l’attività venatoria è consentita purché non contrasti con l'esigenza di conservazione della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, finalizzata a consentire il mantenimento di popolazioni vitali delle diverse specie animali stanziali e migratrici afferenti alla fauna selvatica, con particolare riguardo alla necessità di intervento pubblico in situazioni eccezionali.

Esattamente come sono quelle attuali.

Ed è per questo che vi è la necessità che Governo e soprattutto la Regione Lazio deliberino il posticipo della stagione 2017/2018 disponendo il divieto, su tutto il territorio, dell’attività venatoria fino al 1° ottobre prossimo, attivando nel contempo un’azione forte e capillare di contrasto al bracconaggio”, conclude la consigliera Avenali.

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