Capranica CRONACA
Claudio Cianchella


da http://www.guardiavecchia.net/2014/11/05/i-peggiori-parlamentari-sardi/

Perché alla politica necessita “La Consulenza”

Che cos’è la consulenza!

Nei soavi onirici nembi

dell’Olimpo,

vivono alcune dotte stirpi

colme

d’immane professionalità e

rara sapienza,

volta ad assistere il vestale committente

politico!

Immani operosità…

invisibili al volgo

creano momenti irti di soluzioni

ed osannati pareri,

emersi da incredibili materie

pensate dalla

sapientia raggiunta … Il Peritium …

         Un conoscitore della consulenza, sostiene che nel corso dell’attività, di sovente s’inoltra in analisi della situazione temporale, ove elabora strategie e ricerca i mezzi per attuarle; favorisce la individuazione delle idee e ricerca le passioni vincenti, in particolare anche durante la campagna elettorale. Sempre nel contesto politico, includeva il politico quale entità esigente; Innanzitutto nel supporto di idee, sostegno psicologico, organizzativo ed argomenti che possano attrarre aspetti sociali.

Chi è il politico!

         Fra tutti il migliore! E’ coraggioso e raffinato, è colui che deve sapere la misura per amalgamare bene i diversi strati sociali e, se fosse quasi perfetto non ci sarebbe la necessità delle leggi, sulle quali Platone enunciava che sono quasi un “male necessario” .

Come dovrebbe essere il politico!

Sincero, onesto, promettere poco e realizzare quel modico promesso;   non deve amare il danaro e quello pubblico deve considerarlo sacro. Chi sostiene che la politica è un’arte senza preparazione e competenza, spesso la pratica con furberia e stoltezza. Alcuno enunci che la moralità del politico non debba estendersi anche nella sfera privata, poiché dalle gesta si illumina la personalità del soggetto politico. Le qualità del comportamento, ascendono il politico sulle sommità del bene comune.

Perché i politici e gli amministratori necessitano di consulenti!

         La opinione che rileviamo all’istante, è sicuramente scaturita dalle incapacità dei soggetti a svolgere un determinato ruolo politico. E’ saggio il pensiero impresso nella memoria che individua le enormi prodezze a cui il presunto politico si sottopone per farsi eleggere e rieleggere.

         Come abbiamo iscritto nei momenti iniziali, anche nel corso della campagna elettorale, i candidati politici ed amministratori necessitano di consulenti. Nella mente spesso si accendono i ricordi sulle promesse non mantenute dal politico, ora abbiamo appreso o supponiamo che sono semplicemente delle dimenticanze, scaturite da progetti che sono opera del consulente, quindi non creati o ideati da egli.

         Ad elezione avvenuta, dopo la rituale baldoria per la vittoria, inizia la fase di programmazione. Al momento non ci è dovuto sapere se il consulente è lo stesso, ovvero se il consulente della “Campagna elettorale” può ricoprire anche la qualifica di “consulente amministrativo o politico”, ma non deraglieremo se sapessimo che in entrambe le circostanze ritroviamo comunque … il consulente.

         Abbiamo appena lambito nella premessa introduttiva le competenze del consulente, (elabora strategie, individua idee, aiuta a realizzarle, consiglia soluzioni, esprime pareri, effettua analisi per soluzioni, organizza argomenti sociali, supporto psicologico …) quest’ultimo … ingenera spavento fra gli elettori e pensatori!

Ora la domanda che ci poniamo appare appropriata!

         Se un politico-amministratore ha queste esigenze, che alcuni esperti di economia, ipotizzano costi rilevanti che totalizzano decine di miliardi di euro annui (Parlamento, Regioni, Province, Comuni), esigenze scaturite dalla ovvie inabilità nel dover svolgere tali mansioni, perché non proviamo ad eleggere i consulenti! Costano meno e sono più bravi!

           Se accettiamo il principio che entità si candidano ad assumere un qualsiasi incarico pubblico e poi non sono idonei a poterlo svolgere, mi sapreste spiegare perché queste entità dovrebbero essere elette!

         Abbiamo detto che i beni pubblici sono sacri, stabilito che sono beni comuni, come possiamo accettare che una entità priva di preparazione e competenza possa gestire equamente i beni pubblici?

           Credo che per auspicare un futuro migliore dobbiamo esigere che tali “onerosi pareri” debbano esistere nella sfera giuridica privata, mentre in quella pubblica il “Rappresentante” politico-amministrativo debba avere preparazioni e conoscenze tali da consentirgli di svolgere appieno il suo incarico!

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