Viterbo CRONACA
Stefano Aviani Barbacci

 

Molte donne siriane in campi profughi gestiti dalle ONG hanno subito violenze sessuali in cambio degli aiuti essenziali per la sopravvivenza delle loro famiglie

Siamo proprio certi che l’adesione all’Unione Europea significhi la partecipazione a un progetto politico ispirato ad alti ideali di giustizia e di pace? Dopo 7 anni di guerra alla Siria è lecito dubitarne… siamo parte del problema non certo della soluzione.

Iniziamo dalla scandalosa questione della sanzioni alla Siria. Ormai tutti sanno che sono state uno strumento di guerra pensato per favorire il crollo dell’economia siriana anche nelle regioni risparmiate dalla campagna di terrore scatenata da gruppi armati illegali sostenuti dall’Occidente e dai Paesi del Golfo.

Le sanzioni (blocco degli scambi commerciali e finanziari, embargo sul petrolio, congelamento dei beni all’estero, divieto di ingresso nella UE per una lunga lista di personalità siriane) hanno colpito le aree controllate dal governo, ma non si applicano a quelle controllate dai terroristi… il crollo dell’economia ha spinto 6 milioni di persone ad abbandonare i propri villaggi lasciando vaste aree del Paese spopolate e alla mercé dei gruppi armati illegali infiltratisi dai Paesi confinanti.

Molte famiglie, rimaste senza redditi, senza prospettive di lavoro, senza assistenza sanitaria, persa ogni speranza in una risoluzione rapida del conflitto, hanno inviato i propri figli all’estero risultandone indebolita anche la forza militare di un esercito che, a differenza delle milizie islamiste, è per la gran parte un esercito di leva.

Ora però nessuno più crede ad un rovesciamento del governo di Bashar Al-Assad e, anzi, si comincia a dare per probabile che la Siria esca infine vittoriosa dal conflitto. Non pochi segnali lasciano credere che gli USA preparino un disimpegno (la CBS ha dato notizia di un taglio da 10 milioni di dollari dei fondi destinati ai “ribelli moderati” nel nord della Siria) e tuttavia la UE insiste e chiede l’inasprimento delle sanzioni imposte illegalmente alla Siria fin dal 2011.

Federica Mogherini (al centro) inaugura in qualità di “Alto Rappresentante della UE per gli Affari Esteri e la Sicurezza” la conferenza sul futuro della Siria

Il culmine dell’ipocrisia è il titolo della recente conferenza dell’Unione Europea sulla Siria: “Sostegno al futuro della Siria e della regione“. Come lo immagina il futuro della Siria la UE? Basta leggere tra le righe delle risoluzioni: un Paese asservito, immiserito e crudelmente umiliato…

- No ai finanziamenti per la ricostruzione dei sistemi idrici, elettrici, stradali (distrutti non poche volte con il concorso dei cacciabombardieri della NATO) perché ciò incoraggerebbe il ritorno dei profughi e questo (secondo la UE) rafforzerebbe il “regime di Assad”. Per fortuna i profughi sembrano determinati a tornare lo stesso a casa… i siriani amano il loro Paese.

- Si ai finanziamenti alle ONG per tenere in piedi i campi profughi in Libano, Giordania e Turchia dove però i beni di prima necessità sono non poche volte concessi in cambio di favori sessuali… Danielle Spencer, cooperante inglese, ha rivelato che molte donne rinunciano agli aiuti perché sanno che il prezzo da pagare è concedersi agli operatori umanitari, mentre altre cedono pur di consentire ai propri figli di sopravvivere. Nel 2015 un’inchiesta aveva svelato che il 40% delle donne e delle bambine siriane di Dara'a e Quneitra era stata vittima di violenze sessuali al momento della distribuzione degli aiuti.

- Si al finanziamento dei cosiddetti “corridoi umanitari” dei quali tuttavia le autorità religiose cristiane della Siria dicono che servono solo a svuotare il Paese delle proprie risorse umane (le più preziose) compromettendone il futuro. Ha detto di recente mons. Georges Abou Khazen, religioso francescano e vicario apostolico di Aleppo: ci interroghiamo se ora è giusto aiutare i profughi all’estero, ma io credo che si debba aiutare la gente a restare, solo a restare (…) io sono assolutamente contro i corridoi umanitari che non sono altro che un invito a lasciare il Paese”.

 

RIFERIMENTI

L’Unione Europea medita di inasprire le sanzioni contro la Siria. https://www.eureporter.co/frontpage/2018/04/18/eu-threatens-new-syria-sanctions-but-no-clear-russia-target/

Le sanzioni risparmiano le aree controllate dai terroristi. http://www.famigliacristiana.it/articolo/europa-revoca-le-sanzioni-ad-assad-o-consegneremo-la-siria-all-isis.aspx

La Conferenza dell’Unione Europea sul futuro della Siria. http://www.consilium.europa.eu/it/meetings/international-ministerial-meetings/2018/04/24-25/

Per i vescovi siriani i corridoi umanitari servono a svuotare il Paese delle sue risorse umane. https://www.cittanuova.it/tre-vescovi-non-si-arrendono/

Le violenze sessuali contro le donne siriane accolte nei campi profughi. https://www.huffingtonpost.it/mario-giro/sesso-in-cambio-di-aiuti-umanitari-una-sofferenza-in-piu-per-le-donne-siriane_a_23372435/

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