Gallese CRONACA
Claudio Pennisi

                          Potrebbe andare a finire così! Non dimenticarlo!

Secondo delle stime sono più di 10.000 gli animali che sono abbandonati ogni anno in Italia durante il periodo estivo.

L'abbandono è un gesto infame che danneggia l'animale abbandonato, i cittadini e soprattutto le associazioni animaliste che si occupano del recupero dei randagi. La motivazione principale che spinge il proprietario di un cane, gatto o uccello a compiere il vile gesto, è il fatto che l'animale risulta un fastidio nel momento in cui la famiglia decide di andare in vacanza.

Altre motivazioni sono da ricercarsi nel fatto che spesso per Natale o in occasione di un compleanno, vengono imprudentemente regalati dei cuccioli ai bambini, purtroppo l'entusiasmo iniziale scompare ma l'impegno rimane, così la famiglia decide di disfarsi dell'animale buttandolo per strada o nel migliore dei casi portandolo in un canile/gattile.

Con l'abbandono si liberano sul territorio animali domestici, inadatti a vivere nelle nostre campagne, subito dopo il rilascio molti finiranno uccisi sulle strade, causando (se si tratta di grossi cani incidenti gravissimi, altri invece vengono raccolti da persone di cuore che si faranno carico della povera creatura, spendendo spesso cifre esorbitanti in visite veterinarie e farmaci.

Anche se siamo nel 2018, continua ad essere viva l'idea che abbandonare un gatto sia giusto, o comunque non sia un fatto grave, la realtà è ben diversa, i gatti non sopravvivono a lungo una volta lasciati soli, infatti, dopo essersi ammalati, dimagriti e riempiti di parassiti moriranno tra atroci sofferenze, in più quelli che sopravvivono anche per pochi anni si trasformano in spietati serial killer di volatili danneggiando quindi la biodiversità.

Purtroppo oltre a cani e gatti, che come detto prima sono condannati a morte subito dopo la "liberazione", ci sono anche altri animali che invece sopravvivono, è il caso delle tartarughe d'acqua. Acquistate in tenera età non sembrano animali feroci, ma anche il più ingenuo proprietario si renderà presto conto che la tartarughina in pochi anni si è trasformata in un carnivoro D.O.C. un autentico predatore.

Viste le dimensioni e le esigenze alimentari le tartarughe sono state in questi anni liberate un po' dappertutto, causando grossi danni nei nostri specchi d'acqua, dove il straniero preda qualsiasi creatura gli capiti a tiro. Altra categoria poco considerata è quella degli uccelli domestici; pappagalli, canarini, diamantini, merli indiani, tortore albine e colombi pavoncelli (ma più in generale tutte le razze di piccioni di allevamento).

Le creature alate, sopra elencate, sono si in grado di volare, ma sono del tutto incapaci di sopravvivere fuori da una voliera, vista l'incapacità di scovare acqua e cibo in natura. Perciò ricordate, liberare un uccello nato in gabbia significa condannarlo a morte, consideratelo come un cagnolino lasciato in mezzo a un' autostrada trafficatissima!