Viterbo CRONACA
Andrea Stefano Marini Balestra

         Mentre dalla sinistra battuta malamente alle ultime elezioni comunali di Viterbo ci si sforza denunciare che la nuova Amministrazione targata Arena è ferma ed inconcludente dopo oltre cento giorni dalla sua installazione a Palazzo dei Priori, la realtà è ben diversa.

         La nuova Giunta, ovviamente con le difficoltà di bilancio costretta rimediare i disastrosi cinque anni trascorsi, sta invece dimostrando vitalità e programmazione per il rilancio della Città. E’ di queste ultime ore che l’Assessore al Bilancio Enrico Contardo ha pescato nelle pieghe delle finanze comunali un avanzo positivo che subito è stato messo a disposizione per le urgenti necessità che partendo dalla sistemazione e rifacimento delle strade, si estende ad altri settori in precedenza trascurati.

         Si parla di consistente restauro della Villa Comunale di Prato Giardino perché possa diventare il salotto buono della città quando invece negli ultimi anni è stato utilizzato da spacciatori, piccola prostituzione e ricettacolo di sbandati. Si parla di nuove viabilità che potranno alleggerire il traffico cittadino con criteri da terzo millennio e non già quelli del primo secondo dopoguerra come qualche segnale stradale “d’epoca” indica. Finalmente si è dato il via ai lavori per la “rotonda” della Cassia Nord nei pressi del Campo santo. Era ora!

         Che dire del Poggino, anche senza i soldi annunciati da Gentiloni per le periferie, l’assessore Ubertini ha promesso interventi. La passata Amministrazione non ha fatto pulire nemmeno i tombini e le conseguenti alluvioni hanno danneggiato ripetutamente le unità produttive presenti.

         Ma poi, l’attivismo dell’Assessore Nunzi che ha aperto il dibattito sull’elemosina, sull’applicazione del “Daspo urbano” e da ultimo le turnazioni degli agenti di Polizia locale, rappresenta un desiderio di fare del “nuovo” e tagliare i cordoni con le vecchie logiche ancorate ad un passato non più praticabile.

         Che dire poi della Cultura. L’Assessore de Carolis ha consentito l’apertura notturna del Museo Civico consentendo a tanti di poterlo visitare dopo una giornata di lavoro, nei cui orari non avrebbe potuto e del nuovo “cartellone” del Teatro comunale dell’Unione che nella prossima stagione autunno-inverno ospiterà importanti compagnie e della proposta (finalmente!) di proporre la Città di Viterbo come Città della cultura in uno dei prossimi anni.

         L’amministrazione ha poi consentito l’utilizzo di piazze cittadine per svolgere eventi di vario tipo, vedasi per es. il successo di domenica scorsa la mostra statica di auto d’epoca a piazza S. Lorenzo ed in piazza del Plebiscito un’altra che ha attirato “forestieri” in gran numero.

         Tutti piccoli segni, come per es. il dibattito sulle ZTL e la croce/delizia della chiusura al traffico veicolare su Via S.Lorenzo. Non è in ballo la modifica dell’orario, ma tutta la politica del centro storico che per effetto di divieti vari, frutto di una mentalità retrograda della vecchia politica, ha spopolato palazzi interi all’interno delle mura perché i loro abitanti, magari intere famiglie presenti da oltre sette generazioni, costrette ad acquistare alloggi in periferia per le difficoltà di accesso, parcheggio e semplici compere quotidiane di alimentari e disagio per i molteplici extracomunitari presenti.

         Non può restare il centro storico di Viterbo abitato da meno di 7000 residenti su una popolazione residente di quasi 64000. La nuova Amministrazione ha in programma un’intera moderna rivisitazione delle condizioni di vita in un centro cittadino che va dalle facilitazioni nella mobilità veicolare ad incentivazioni per l’apertura di attività commerciali ed artigianali che una volta erano il nerbo economico, nonché per restauri edilizi. Quanti palazzi vuoti, mentre in periferia di cementifica a tutto spiano.

         Più negozi e meno centri commerciali non è un ossimoro.

Una città che al suo centro perde residenti muore e perché non debba morire, quindi diventare città artificiale, necessitano politiche che riportino i cittadini ad apprezzare la loro città e perché ciò avvenga necessitano interventi, nemmeno costosi, per ridare fiducia e comodità, che vanno dal negozietto che vende un chilo di pane al calzolaio che ripara le scarpe.

         I recenti, purtroppo non isolati, eventi quali quelli accaduti in p.zza S.Faustino sono proprio quelli che minano la “voglia” di vivere in città.

L’impegno sin qui dimostrato dalla Giunta Arena vanno in questo senso. Ridare la loro Città ai viterbesi.

E poi c’è qualcuno che dice che la Giunta non ha fatto niente!

 

 

 

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