Viterbo CRONACA Nel cortile di Palazzo dei Priori la prima messa in scena in epoca contemporanea

 

Leon Battista Alberti

Quartieri dell’Arte entra nel vivo: ecco il Philodoxeos con Matteo Vignati.

Il giovane e bellissimo attore protagonista del Romeo e Giulietta di Gigi Proietti interpreterà il Philodoxeos di Leon Battista Alberti nella versione italiana di Stefano Pastore con Chiara Della Rossa, Giulio Neglia, Matteo Milani, Maria Celeste Sellitto, Andrea Carpiceci, Luca Avallone, Simone Ruggiero, Eleonora Mancini.

Regia di Simone Ruggiero. Si tratta della prima messa in scena in epoca contemporanea.

A partire dalle 20.15 nel cortile di Palazzo dei Priori, in scena quella che è la prima opera di Leon Battista Alberti.

È una favola sul tema della gloria, con la quale ingannò gli esperti che la ritennero originale attribuendola a Lepido.

Adottata come “nuovo” classico sia in Spagna che in Germania, viene proposta per la prima volta in epoca contemporanea.

L’opera è il corrispondenteletterario delle contraffazioni scultoree classiche di Michelangelo Buonarroti, che faceva ritrovare finti reperti con finte campagne di scavo presso i cantieri in cui venivano costruite le dimore nobiliari rinascimentali.

Procedimenti analoghi caratterizzavano anche Annio da Viterbo.

Nota di Regia.

È il 1424 quando Leon Battista Alberti scrive una commedia degli inganni e la fa passare per un testo antico. A quasi 600 anni di distanza, il testo viene portato in scena con una regia che non smentisce l’ambizione dell’autore: con ritmo incalzante, realtà e immaginazione si confondono sulla scena. Il giovane Philodoxus vuole conquistare la bella Doxhia, anche a costo di situazioni ambigue e piene di contraddizioni.

L’opera, scrive lo stesso Alberti, concerne la morale. Ecco, quindi, che i nomi di tutti i suoi personaggi suggeriscono direttamente legame con virtù e difetti di cui sono portatori. Il saggio amico Phroneus, il losco e arrivista Dynastes, il timoroso Ditonus, il vanesio Fortunius sono solo alcuni dei bizzarri figuri che vivono la scena senza tempo del più grande degli inganni: il sogno. Le musiche, spensierate e misteriose al tempo stesso, calano  lo spettatore in questa atmosfera in cui niente è come sembra.