Viterbo CRONACA le proposte di Faperdue non farebbero che peggiorare le cose

La piscina delle Terme nel 1934 (Archivio Mauro Galeotti)

Le recenti considerazioni sulle Terme dei Papi pubblicate da Giovanni Faperdue sono oggettive fino a metà del suo articolo. L’articolo, infatti, contiene considerazioni quantomeno strane.

 

Per esempio si propone di alzare la base della piscina in maniera tale che la profondità si riduca a soli metri 1,25.

Faperdue pensa in tal modo di risparmiare acqua, ma risparmia solo quella del primo riempimento dopo la pulizia, poi quella necessaria per il normale ricambio rimarrebbe la stessa per tutta la settimana.

Se poi suggerisce di aumentare il flusso di ricambio il risparmio tende ad annullarsi anche se un aumento del flusso appare auspicabile, specialmente quando la piscina ospita un numero elevato di persone.

Ad ogni modo, considerando l’affluenza, la piscina resa profonda poco più di un metro su tutta la superficie si ridurrebbe probabilmente ad uno stagno scarsamente igienico.

La massa d’acqua necessaria per la piscina non può stabilirla un ingegnere informatico, ma deve intervenire un esperto di igiene a conoscenza della letteratura in materia dove probabilmente sono già definiti i rapporti minimi tollerabili fra affluenza, massa d’acqua e intensità del ricambio.

Sa forse Faperdue quale sarebbero i rischi del raddoppiamento dell’inquinamento batterico generato dalla presenza dei bagnanti nelle ore di punta in una piscina dimezzata?

Per risparmiare dimezzerebbe anche il flusso d’aria di ricambio dei cinematografi?

C’è poi la ridicola profondità proposta di metri 1,25.

Sarebbe giusta per la statura di santa Rosa che misurava solo un metro e trenta.

Dice Faperdue che così si potrebbe passeggiare per tutta la vasca. Lo propone per impedire l’esercizio a chi va a nuotare?

Gli utenti, nei fatti, si sono già divisi civilmente la piscina e nella parte bassa si riposa, si chiacchiera e si passeggia, mente in quella alta si nuota senza reciproche interferenze e con soddisfazione di tutti.

Ma c’è una cosa più grave: i molti che camminano avanti indietro lo fanno generalmente per ragioni riabilitatorie in seguito a lesioni agli arti o alla colonna.

L’acqua, grazie al principio di Archimede, sostiene il corpo che non pesa sugli arti e sulla colonna consentendo la pratica riabilitativa. Con un dislivello crescente ciascuno sceglie la zona che più gli conviene ma, con una profondità di soli metri 1,25, venendo meno il sostegno dell’acqua che arriva alla cintola, tanto varrebbe andare a passeggiare a Prato Giardino risparmiando i soldi dell’ingresso.

Nell’area in cui l’acqua è più profonda vi sono poi i molti che, indisturbati, praticano il nuoto sul dorso, sempre con funzioni riabilitative della colonna dorsale, ma con limitazioni visive. Diventerebbe impossibile farlo con la gente che passeggiasse per tutta la piscina.

Vi è dunque da considerare che l’ingegneria informatica dovrebbe astenersi dall’occuparsi di cose che comportano nozioni di igiene delle acque e di pratiche motorie medico riabilitative.

Anche a questo proposito, a seguito di considerazioni di banale buon senso, bisognerebbe dunque sentire l’opinione dei medici ortopedici che, nei fatti, consigliano l’attività fisica in piscina che Faperdue vorrebbe ostacolare con le sue idee.

A questo punto, insieme al medico igienista dovrebbe lavorare un ingegnere idraulico per stabilire quanta acqua sia necessaria per finalità termali dello stabilimento e quanta viene invece destinata ad altre finalità.

Insomma, sarebbe bene coinvolgere i tecnici specialisti e, sulla base delle loro proposte, assumere delle decisioni ragionevoli.

I proclami che fanno solo il calcolo dei litri a prescindere dalla corretta utilizzazione servono solo a fare confusione.

Tanto per capire che i problemi non si posso trattare in maniera semplicistica, riportiamo i criteri previsti dal Ministero della Sanità.

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PARAMETRI VARIABILI PER LA SICUREZZA IGIENICO-SANITARIA

Fissati i parametri microbici ed i relativi limiti, si definiscono le caratteristiche strutturali e le modalità di gestione della piscina termale, che rappresentano le variabili del sistema:

- Portata/disponibilità d’acqua termale

- Dimensioni della piscina e definizione del numero dei ricambi d’acqua per unità di tempo

- Numero massimo di bagnanti ammissibili in ogni vasca

- Eventuali sistemi di trattamento dell’acqua che non alterino le caratteristiche di termalità dell’acqua, caratteri che hanno permesso di ottenere all'acqua il riconoscimento ministeriale di efficacia terapeutica, nel caso in cui la disponibilità idrica non sia sufficiente a garantire condizioni di igienicità con i soli ricambi.

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Oltre a questi criteri sarà bene anche ricordare che, per il Ministero della Sanità, l’acqua termale viene considerata sterile e va solo protetta dall’inquinamento umano. Tale protezione, come prescritto “non deve alterare le qualità dell’acqua”.

In conclusione le proposte di Faperdue non farebbero che peggiorare le cose.

Gli amici della piscina di Viterbo