Ronciglione CRONACA Ho gestito questa vicenda con una certa discrezione nel nostro ambiente

 

Pasquale Picone

Gent.mi Prof.ri; Presidente del C.d.I, avv. Bruno Nigro; membri del Consiglio di Istituto; Dsga, sig. Riccardo Ercoli; Personale Ata; Rappresentati degli Studenti, stamattina si è diffusa la notizia del mutamento del mio incarico di preside, dai Licei di Ronciglione e Bassano Romano, all'Istituto "Orioli" di Viterbo dal 1° settembre p.v..

L'incarico a Ronciglione era giunto, come è noto, per la seconda volta a scadenza triennale.

Ho gestito questa vicenda con una certa discrezione nel nostro ambiente perchè, in verità, sono stato in dubbio, sino all'ultima scadenza utile, per diversi motivi personali e familiari.

So che la stima reciproca, che abbiamo attivato ed alimentato in questi sei anni della mia presidenza, hanno spinto diversi di voi, quando ho talvolta accennato all’eventualità del mutamento di incarico, ad esprimermi tentativi di dissuasione.

Confermarmi la qualità delle relazioni che abbiamo costruito. 

Attraverso la formazione dei nostri giovani (sui quali, come ho ricordato in diverse occasioni, possiamo ispirarci all’affresco sulla “Madre dei Gracchi”: “- Ecco i miei gioielli!”, presente nell’aula consiliare del Comune di Ronciglione), abbiamo lavorato anche a beneficio del nostro territorio. Tale consapevolezza mi spinge a rendere pubblico questo messaggio di commiato.

Della natura e del significato della nostra collaborazione, esprimo a tutti voi la gratitudine più autentica e profonda. Tuttavia, come ci ammonisce l'adagio popolare, "siamo tutti necessari: nessuno è indispensabile".

Conserverò nella memoria l'esperienza svolta come preside dei Licei Statali di Ronciglione e Bassano Romano con sentimenti positivi ed affetto.

Grazie al vostro contributo, ho maturato il passaggio, dall'ipotesi alla certezza, sulla possibilità di costruire una vera Comunità Educativa. Fondata sulla qualità delle relazioni, a tutti i livelli e in tutte le direzioni delle diverse compagini dell'organizzazione scolastica.

Quella qualità delle relazioni, rispetto alla quale gli stessi processi di apprendimento e di insegnamento si collocano come variabili dipendenti. Effetti di  una causa che richiede, a sua volta, alimento costante nelle motivazioni alla formazione permanente, di sè e degli altri.

Se non si rilancia sul serio la cultura della formazione, e dell'alleanza di lavoro tra tutti gli operatori del sistema scolastico di Stato, cioè di coloro che devono "erogare" un servizio educativo di qualità alle nuove generazioni e loro famiglie, la nostra adorata Nazione perderà sempre di più il contatto con l'Anima d'Europa. Cioè con le radici e con i valori della nostra civiltà.

Come ho espresso in diverse occasioni, sia istituzionali sia pubbliche, oggi la scuola dello Stato è stata artificiosamente relegata -per processi storici di lunga durata- in una condizione di "minorità abusata". Solo la qualità delle relazioni, tra tutti gli operatori della scuola di Stato, in piena legittimazione reciproca dei rispettivi ruoli, costituisce la leva per passare, da "Istituti" o "Scuole", a vere Comunità Educative.

Dove i giovani, che rappresentano l'autentica speranza del nostro amato Paese, possano trovare dei punti di riferimento. E autorevoli modelli da fruire per i loro autonomi progetti di vita individuale e collettiva.

Nell'auspicare che gli imperscrutabili sentieri delle nostre storie personali possano in futuro ancora, e creativamente, incrociarsi, formulo a tutti voi gli auguri più profondi di positiva prosecuzione della vita personale, familiare e lavorativa.

Pasquale Picone

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