Viterbo CRONACA non certo per colpa di Sua Santità
di Giuseppe Bracchi

 

Sta accadendo qualcosa di strano, da un po’ di tempo a questa parte, nella vita della Chiesa.

Allo stesso modo di come, appena qualche tempo dopo la conclusione del Concilio Vaticano II, l’atteggiamento di certi Pastori, anziché il sorgere di una nuova alba luminosa dentro la Chiesa, aveva fatto invece presagire a Papa Paolo VI, con una certa preoccupante inquietudine, la presenza all’interno del Tempio cristiano del fumo di satana.

Ora con l’elezione al soglio di Pietro di Papa Francesco (e non certo per colpa di Sua Santità), pare che alcuni Vescovi, dimentichi spesso di parlare in unione con la Chiesa universale ed il suo Capo che è lo stesso Successore di Pietro, come investiti, anziché dal soffio dello Spirito, da una ventata, invece, di assemblearismo protestante, pensano con certe dichiarazioni estemporanee alla stampa di guadagnarsi il favore del mondo, alla faccia della nota Lettera a Diogneto, la quale descrivendo proprio la vita dei cristiani delle origini nella Roma pagana, faceva leva sul fatto che costoro vivono nel mondo, ma non sono del mondo.

Insomma, poche settimane or sono abbiamo – si fa per dire – ammirato il Vescovo di Chioggia intento a bacchettare il Sindaco di Padova per aver difeso e ripristinato il crocefisso nei luoghi pubblici.

Ora, a distanza di qualche tempo, assistiamo allo choccante, almeno per chi scrive, intervento di mons. Galantino, che nel corso di un’intervista ad un quotidiano, se la prende con gli aderenti al Movimento per la vita, mentre recitano il rosario fuori delle cliniche abortiste, definendole addirittura “gente dai volti inespressivi”.

Chi scrive non è certo un tifoso del Rosario, ma, come direbbe Lubrano, una domanda sorge spontanea: quale espressione dovrebbe assumere, mons. Galantino, il volto di chi recita il rosario?

E la Vergine Maria nell’insegnare la recita del Rosario ai tre pastorelli di Fatima o alla piccola Bernardette Soubiurous, presso la Grotta di Massabielle, per diffonderne poi la pratica tra i credenti come riassunto della Fede cristiana, la Madre di Dio in questione intendeva forse diffondere una sorta di mantra, buono solo per poveri idioti dal volto inespressivo?

E non finisce qui. Il collega ed autorevole vaticanista Marco Tosatti ci tramanda, in una nota, che il nostro mons. Galantino nel tentativo di smentire le sue affrettate dichiarazioni alla stampa, non solo se l’è presa con la razza bugiarda dei giornalisti (e ti pareva!! San Francesco di Sales, pensaci tu!), ma anche con coloro che (i volontari del Movimento per la Vita, ovviamente) avevano travisato le sue parole (ma allora qualcosa ha detto!), aggredendolo poi con inusitata cattiveria su Twitter e Facebook

Domanda al Monsignore: perché non si è peritato, Eccellenza reverendissima, di inviare una smentita al quotidiano che ha pubblicato l’intervista incriminata, a firma del collega Giovanni Panettiere? Evidentemente perché Ella quelle parole le ha pronunciate per davvero!

Ad ogni buon contro sentite un po’cosa ha (o avrebbe?) detto sua Eccellenza: “In passato ci siamo incentrati esclusivamente sull’aborto e sull’eutanasia. Non può essere così, in mezzo c’è l’esistenza che si sviluppa. Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori delle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro”.

Caspita, che manifestazione enfatica! Mi ricorda tanto un Tale (con la T maiuscola), che in alcuni passi del Vangelo… “osava” dire: “E’ stato detto… ma io vi dico…”. Quel Tale si chiamava e si chiama ancora Gesù Cristo. Non sarà per caso che il Nostro è rimasto illuminato come il Buddha sotto una pianta di fico o come quel Profeta orientale ha ricevuto la visita dell’Arcangelo Gabriele?

E ancora: di quale passato si parla? Come si può difendere la salute, l’ambiente ed il diritto al lavoro, se prima non si difende il diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale? Povero Aristotele! San Tommaso d’Aquino, aiutaci tu!

Ma forse a certi nostalgici dell’assemblearismo di dossettiana memoria (Rileggere cortesemente la nota previa di Paolo VI al paragrafo 25 di Lumen Gentium), preferirebbero più una Chiesa fatta ad immagine e somiglianza di… CGIL, CISL e UIL. o del Parlamento italiano (Dio ci scampi e liberi!) o di una qualche Loggia massonica dall’aspetto vagamente filantropico.

Ma allora tanto varrebbe emigrare a Cuba o in Nicaragua dove forse, come un relitto davvero del passato, ancora vaga come uno spetto quella nefasta teologia della liberazione, negletta e già condannata dalla storia, oltre che da un Santo Papa come Giovanni Paolo II.

Giuseppe Bracchi

Eccellenze reverendissime, permettete un consiglio da un vostro figlio peccatore, obbediente e rispettoso: andiamoci piano con certe avventate affermazioni, o si rischia di creare ancora più confusione nel cuore dei semplici, più di quanta non ce ne sia già tra i Cristiani d’occidente.

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