Viterbo CRONACA L’acqua all’arsenico la debbono pagare come potabile, e pure cara

 

A   come  :  Arsenico (1) e …  vecchi divieti

     Da diversi anni, sono tanti che non mi ricordo quanti e sono quindi costretto a scrivere “da diversi anni”,  in Viterbo città e in gran parte della provincia è vietato usare l’acqua del rubinetto per usi alimentari e addirittura per alcuni usi igienici, perché contiene una quantità pericolosa di arsenico.

     Il Comune di Viterbo, molto sensibile e preoccupato per la salute dei cittadini, ha messo a disposizione le “casette dell’acqua” per fornire acqua potabile, ma - ritengo - anche e soprattutto per scaricarsi da eventuali responsabilità per l’uso scellerato che i cittadini continuano a fare dell’acqua infischiandosene dei divieti.

     Immagino che l’amministrazione comunale tema citazioni per danni. Metti che uno avvelena con l’arsenico la suocera insopportabile e accusa il Comune per l’arsenico nell’acqua?

     I cittadini si sentono presi in giro dalle casette e quindi un po’ ci ridono e un po’ ci si inca…rrabbiano, perché comunque quell’acqua all’arsenico la debbono pagare come potabile, e pure cara.

 

A   come  :  Arsenico (2) e …  vecchi impegni

     Ma Comuni, Provincia e Regione hanno assicurato ripetutamente il loro impegno per risolvere il problema e fornire acqua dearsenificata. Già pronunciare “dearsenificare, dearsenificazione” è difficile. Figurarsi poi quanto è difficile realizzare i “dearsenificatori”. Qualche Comune l’ha fatto. Viterbo, per la città, ancora no.

     Ma, si sa, impegnarsi è umano (anzi politico), realizzare è diabolico!

 

A   come  :  Arsenico (3)  … già fatto?

     La Regione Lazio mi spedisce da parecchi anni un bollettino regionale, carino, cellofanato, patinato, addirittura gratuito. Si chiama “Lazio informazione”, sottotitolo “Rivista dell’Assessorato dell’Agricoltura, Caccia e Pesca”.  E’ stampato in 70000 copie, quindi essendo regionale ha una diffusione invidiabile, e un costo... (malas cogitationes omitto).

     Questo bollettino è una esibizione di ottimismo, tale e tanto da far impallidire l’ottimismo di Berlusconi (quando prometteva) e quello di Renzi (che promette). C’è un ottimismo tale da stupire addirittura il Candide di Voltaire.

     Dunque, sull’ultimo numero 42, arrivato pochi giorni fa senza data di riferimento, ma con indicazione in caratteri minuti : Roma, marzo 2014, a pagina 57 è elencata tutta una serie di  interventi per rilanciare e promuovere la provincia di Viterbo, tra i quali  “Consegnati tutti i dearsenificatori”.  Dunque: già fatto?  E dove sono quelli della città?

     Dice il mio alter ego (in sogno), cioè Meco Torso:  “Me cojioni! Ma che vo’ ddì? Che Viterbo città nun stava ni il l’elenco? o puro che “consegnati” vo’ ddì “chiusi co’ divieto d’uscita” come se usa ne le caserme?”.

 

A   come  :  Aria

     Dunque l’acqua a Viterbo è avvelenata, ma per nostra fortuna l’aria è buona.

     Però vorrei chiedere: dove l’aria è inquinata dagli scarichi industriali, dove c’è smog, l’amministrazione, sensibile per la salute dei cittadini come quella di Viterbo, non dovrebbe vietare la respirazione dell’aria, consentire solo il gonfiaggio di pneumatici e canotti, e fornire “casette dell’aria” e maschere antigas?

 

S   come  :  Scadenza (dei surgelati)

     Il mio congelatore è pieno di prodotti congelati da me: carne, pesce, pizze, pane, dolci, ecc. Tutto senza scadenza perché non mi curo di scrivercela.

     Per esempio: compro due panettoni a Natale, quando c’è l’offerta 2x1. Uno me lo gusto subito e uno lo congelo e lo utilizzo anche due o tre anni dopo. E’ ottimo! Compro la carne quando è in offerta con lo sconto, la congelo e la utilizzo quando mi fa comodo, senza preoccuparmi di date di confezionamento e scadenza.

     Se compro prodotti surgelati dovrei rispettare la scadenza, ma non me ne frega niente. Dice la pubblicità informativa: dopo la scadenza il prodotto potrebbe (condizionale) aver subito alterazioni oppure le caratteristiche organolettiche potrebbero (sempre condizionale) non essere conservate. Pericoli solo ipotetici presentati per sollecitare un consumo più rapido e acquisti più frequenti?

    

     Il pericolo vero è, in realtà, la proliferazione dei batteri. Ma quando c’è il pericolo?

     Ho fatto qualche ricerca e scoperto che a temperature basse (almeno di -18°) i batteri non si riproducono, non muoiono, ma, per così dire, dormono. E allora chiedo? Alla scadenza chi è che li sveglia? Perché non continuano a dormire? Forse il produttore li ha programmati perché disubbidiscano alle leggi della fisiologia così da costringere me a buttare il prodotto scaduto e a comprarne un altro?

     Dogmi o misteri del consumismo? Amen!

 

D   come  :  Dieta dimagrante

     Quando mi collego a internet il mio computer si infesta di pubblicità, in particolare di quella delle diete dimagranti. Sono costretto a vedere immagini femminili ributtanti: pance cascanti e cellulite a tutto spreco, che però con una cura miracolosa scompaiono (-7  -8  anche  -10 chili, in 7 giorni) e torna una siluette da miss Italia.

     Ma perché? questo problema ce l’hanno solo le donne? gli uomini no?

     Forse perché io guardo la mia pancetta da “non più giovane” e penso “Ma chi se ne frega!”, e considero la pancetta un effetto collaterale tollerabile di una carbonara, di una braciola, di un bicchiere di vino, di un bignè alla crema, di un goccetto di whisky …  Quindi, come uomo, sono immune da questa pubblicità, mentre le donne… (malas cogitationes iterum omitto).

     Da qualche giorno i pubblicitari, sempre molto attenti alle reazioni dei possibili clienti, o meglio delle possibili clienti donne, devono aver capito che, esagerando con le pance cascanti e la cellulite, deprimono l’umore e non ottengono le vendite sperate. Allora espongono adesso anche immagini di donne piuttosto in carne, diciamo “bone”, prima della cura, e donne magre quasi anoressiche dopo la cura.

     Può darsi che così le vendite aumentino e le gentili donne comprino quei prodotti dimagranti e diventino magre come le indossatrici, ma a me piace di più l’immagine prima della cura, quella della donna “bona”.

Aggì

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 1029 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it