Viterbo CRONACA Prendiamo ad esempio la professoressa Rossana Rossanda, fascista pentita, come lei stessa ebbe a confessare
di  Giuseppe Bracchi

Rossana Rossanda nel 1963

Tutti si stracciano le vesti per le frasi usate con riguardo verso i terroristi dal pentastellato Di Battista, dimentichi forse che in passato ci sono stati altri… maestrini dalla penna rossa che hanno fatto altrettanto con i tristemente noti “compagni che sbagliano”.

Prendiamo ad esempio la professoressa Rossana Rossanda, fascista pentita, come lei stessa ebbe a confessare nella memoria autobiografica La ragazza del secolo scorso (“Più cerco di ricordare più sento che avevo tenuto fuori caparbiamente quell’oscurità che erano fascismo e guerra…. Ero presa più dal fragore della mente (forse due idee non riuscivano a passare, urtandosi ndr) che da quello della guerra).

Passata allora nelle fila di un’altra dittatura, quella comunista, come la maggior parte degli italiani avvezzi a saltare per opportunismo sul carro dei vincitori, alcuni dei quali più famosi graziati da Palmiro Togliatti Ministro della Giustizia appena dopo la guerra, la nostra professoressa ancora macchiata di nero compì un viaggio in Unione Sovietica, Stalin imperante, ma – ahimé – la poverina dei crimini staliniani “…. Non capii niente. La sola cosa rilevante (udite, udite!!! ndr) fu che a teatro il mio abito Dior –fatto – in – casa, spalle scoperte e gonna a mezza caviglia, suscitò sguardi iracondi di donne accollatissime… e sincero entusiasmo nell’Armata Rossa (per dirla antesignanamente con la dottoressa del distretto militare! Ndr).

La nostra Rossana, insomma, già sapeva di caviale. E non si smentì neppure quando nel 1968 ruppe con il PCI fondando il Manifesto, insieme con Magri, Natoli, Parlato, Castellina e compagnia cantando. Una rottura che ovviamente non si consumò lavorando sodo in una fabbrica (che siamo matti!!!???), ma nella lussuosa casa ai Parioli. Lavoratoriiiii… tieh! Disse Alberto Sordi, accompagnando la canzonatura col gesto dell’ombrello.

Ma eccoci giunti, infine, alla perla di Rossana, la sua Intervista a Mario Moretti, l’assassino di Aldo Moro e della sua scorta. Ecco cosa scrive, ad un certo punto, la professoressa nostrana: “Sono rimasta in buoni rapporti con loro. C’è stato un periodo nel quale l’attacco ai dirigenti, al capetto di fabbrica (avete letto come la maestrina dalla penna nera e poi rossa, definisce un onesto lavoratore? Ndr) a Torino e a Milano era visto come un momento di vendetta (sic!! Ndr) popolare giusta… Invece, quando le BR hanno ucciso Moro, hanno commesso l’errore di pensare che, uccidere questo o quello, avrebbe ucciso lo stato.

Un errore politico teorico…”. Da quando in qua l’omicidio è diventato un errore teorico politico e non un crimine da punire con la galera? Da quando in qua l’omicidio si può giustificate in base al bersaglio colpito o da colpire? Ma tant’è. Forse sarà per i buoni rapporti con la Rossanda, che ai vari (MA)Scalzone e Pecci è stato anche concesso e tutt’ora è concesso di salire sulle cattedre universitarie? E come lamentarci poi se in cattedra hanno fatto salire pure Schettino?

Ah..bon…canaja…malnato… direbbe ancora oggi in linguaggio grammelot quel Mistero Buffo che è stato e resta nella storia del Nobel il commediante Dario Fo (risus teneatis!!). Anche lui ex fascista quanto basta per essersi arruolato volontario nell’esercito della Repubblica di Salò come paracadutista, comunista quanto basta per aver fatto una carriera artistica (comprensiva del Nobel) che altrimenti si sarebbe sognato. Dissacratore, lui?

Si, ma a senso unico, tanto avverso allo Stato borghese e capitalista, quanto amico e sostenitore di picchiatori, sfascia vetrine, bombaroli e via discorrendo. Tanto dissacratore da aver istigato con un’operetta volgare, quanto mendace (Morte accidentale di un anarchico 1971), insieme ad altri pseudo intellettuali, l’omicidio di un onesto commissario di polizia: Luigi Calabresi. Giullare, lui? Sicuramente. Ma solo significando ed evidenziando il suo ruolo di buffone, di cortigiano rosso. Altro che giullare del medioevo! Signori di Stoccolma, un po’di rispetto per l’arte giullaresca!

Ed oggi che Dario Fo è in pensione? Eccolo scivolare fra le braccia del Movimento 5 Stelle, diventandone sincero ammiratore, vergando a sei mani un libro insieme a Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo: “Il Grillo canta sempre al tramonto” e sposandone le tesi rivoluzionare e sanguigne.

Ricordate quando il Beppe nazionale sul palco di una delle sue tante performance tribunizie disse di essere oltre Hitler? Furore clownesco, mistero buffo o lapsus freudiano? Buona la terza.

L’ideologia ed il linguaggio pentastellati, del resto, sono intrisi di subdola o evidente marcata violenza: “Prometeo donò il fuoco agli uomini contro il volere degli dei e per questo fu punito con il supplizio eterno. La rete si sta diffondendo in ogni aspetto della realtà come un incendio. I vecchi faraoni saranno seppelliti nei loro sarcofagi. Mummie del passato. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.” (G. Casaleggio – B Grillo: Siamo in guerra, Milano, 2011, p. 188).  E che dire di Gaia il futuro della politica, manifesto futurista e Mein Kampf  della Casaleggio Associati?

L’Idea che l’islam … sia un sorta di freno alla globalizzazione trova la conferma di tante teorie globaliste di think tank americani come la Trilateral Commission… Parimenti, siamo dell’opinione che in questo filmato si eviti la parola Iran perché, come noto, la consorte del principale prodotto della Casaleggio & Associati – Beppe Grillo – è una signora di padre persiano, e le sortite filo iraniane del Grillo, talvolta anche spericolate assai, sono oramai conosciute. (Tutto ciò) ci introduce a quello che è forse il nucleo più sconvolgente di Gaia.

La guerra totale: 2020: Inizio della Terza Guerra Mondialeche dura 20 anni. Distruzione dei simboli dell’Occidente, Piazza S. Pietro, Notre Dame de Reims, Sagrada Familia, Uso di Armi Batteriologiche. Accelerazione dei cambiamenti climatici e innalzamento degli oceani di 12 metri, fame. Fine dell’era dei combustibili fossili; riduzione della popolazione mondiale a un miliardo di persone. 2040: L’occidente vince. La democrazia della rete trionfa.” (R. Dal Bosco, Incubo a 5 Stelle: Grillo, Casaleggio e la Cultura della Morte, Verona, 2014, p. 109.).

Tali padri, tali figli. Possiamo allora meravigliarci delle “teorie” di un onorevole Di Battista qualunque? Esse non sono altro che la prosecuzione con altri mezzi, simboli e culture dei cattivi insegnamenti del passato e che oggi, come direbbe un loro probabile sostenitore, Karl Marx, si aggirano come spettri inquieti per l’Europa. Sic transit gloria mundi!  

 Giuseppe Bracchi