Viterbo CRONACA Trasformare, con procedimenti chimici, i rifiuti solidi urbani in una sostanza dura

 

Ricordo come se fosse ieri che in una campagna elettorale il partito della destra MSI-Alleanza Nazionale tenne una affollatissima assemblea nei locali di San Pietro in Via Vetralla dove fu trattato l'importante questione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

L'argomento era di attualità, quindi la sala era gremita e tutti ci si auspicava la realizzazione del progetto che rappresentanti del partito, assistiti da tecnici illustri, portassero a termine il tanto decantato progetto.

Si trattava di trasformare, con procedimenti chimici, i rifiuti solidi urbani in una sostanza dura come "porfido" da utilizzare, così dissero, come pavimentazione delle vie cittadine, come i nostri predecessori fecero con i "sampietrini". Era un mattone ecologico che doveva chiamarsi "il Viterbino".

Non tutti forse sanno che il termine generico col quale si indicano rocce di origine vulcanica a struttura porfirica, per la sua durezza, ridotti in cubetti, costituiscono un ottimo materiale per la pavimentazione stradale.

Non era quindi fumo gettato negli occhi dell'elettore, per poter ottenere un voto in più; era la risultanza di qualche ricerca fatta da studiosi che avevano visto lontano. Ora mi domando: "Che fine ha fatto quello studio, quella ricerca?".

Come me, tanti altri rimanemmo entusiasti della proposta e ci si aspettava la conclusione per la realizzazione di uno stabilimento per la creazione del prestigioso prodotto della natura, trasformato dal genio umano.

Sarebbe interessante che quelle persone che dimostrarono, a suo tempo, tanto entusiasmo rispolverassero il progetto per impedire che si finisca tutti sotto... l'immondizia.

Bruno Matteacci

Ripropongo, al riguardo, questi articoli del 2004

La Regione Lazio ha dato il via libera alla sperimentazione del "mattone ecologico": l'assessore regionale all'Ambiente, Vincenzo Saraceni, ha dato il via alla costruzione, in località Acquarossa, alle porte di Viterbo, di un impianto per ottenere materiale edile con la trasformazione della spazzatura.

La tecnologia è stata brevettata dalla EcoKing, un'impresa di Conegliano Veneto, in provincia di Treviso, in collaborazione con l'Enea. La EcoKing ribadisce che il marchio del mattone ecologico sarebbe stato già registrato in diciotto paesi e la procedura di trasformazione dei rifiuti in un materiale più leggero ma più resistente del cemento, consentirebbe di rendere superflue le discariche esaurite o in esercizio nel Viterbese.

Un procedimento rivoluzionario in grado, a detta degli ideatori, di risolvere il problema rifiuti alla radice e, oltre tutto, senza la benché minima emissione inquinante, e quindi nel più assoluto rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini.

L'impianto, la cui costruzione costerebbe 14 milioni di euro, potrebbe trasformare circa 90 tonnellate di rifiuti per sei giorni la settimana e dare lavoro a una trentina di addetti.

Il mattone ecologico, al quale, quando e se nascerà sarà imposto il nome di ''Viterbino'', è costituito al 70 per cento dai rifiuti opportunamente trattati ''a freddo'' e al 30 per cento da polimeri speciali.

(Tratto da http://www.quicasa.it/articolo/332.html)

 

ed ancora un altro articolo

 

Contardo e Federici (An) scrivono a Marrazzo e Brachetti

Viterbo - Lettera aperta : Contardo e Federici (An) scrivono a Marrazzo e Brachetti sui rifiuti solidi urbani e ripresentano il progetto R.E.C.I. Sono trascorsi ormai alcuni anni da quando Alleanza Nazionale presentò questo progetto rivoluzionario all’attenzione dei media e degli Enti Territoriali. Il gruppo consiliare di A.N. lo portò al Consiglio Comunale di Viterbo, dove l’uso di questa tecnologia ebbe l’appoggio unanime sia della maggioranza sia dell’opposizione, (da Alleanza Nazionale a Rifondazione Comunista).

La Regione Lazio, dopo l’approvazione del Ministero dell’Ambiente, dette il suo benestare alla realizzazione dell’impianto e alla sua tecnologia con l’unica riserva del controllo del materiale per il primo anno. La Provincia di Viterbo dette il suo nulla osta alla conferenza dei servizi tenutasi in Regione.

 

Chiediamo pertanto alle S.V. di valutare tale proposta e di inserirla nelle discussioni di questi giorni, aprendo un confronto tra le varie possibilità in tema di smaltimento dei rifiuti, modificando ed integrando il piano regionale dei rifiuti del 2003, inserendo anche questa possibilità nelle “Linee guida per la revisione del piano di interventi di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili per l’intero territorio della Regione Lazio”.

 

Questo progetto che non costerà nemmeno un euro ai cittadini è una vera ed innovativa proposta ambientale, rimanendo nell’ambito della Provincia di Viterbo potremmo ripulire le discariche di Casale Bussi, Monterazzano, Tarquinia, svuotando questi siti esauriti o vicini ad esserlo, riportandoli allo stato naturale, in quanto tutto il materiale ivi esistente potrà essere trasformato attraverso la tecnologia R. E.C.I.

 

L’impianto del mattone ecologico, altrimenti detto Viterbino ( così si chiamava l’antica moneta medievale viterbese) tarato per 250mila persone/rsu potrà lavorare l’immondizia di tutta la provincia di Viterbo che diventerebbe così un’esempio mondiale di smaltimento alternativo e non inquinante.

 

Facciamo si che per una volta l’ambiente non sia classificato in base al colore ideologico, verde, nero, rosso, ma diamo questo esempio di collaborazione, sinergia, coraggio che andrà a favore di tutta la comunità viterbese, italiana, europea, mondiale.

 

Maurizio Federici
Enrico Maria Contardo

(Tratto da http://guide.supereva.it/alleanza_nazionale/interventi/2006/08/266344.shtml)

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