Viterbo CRONACA Nessuno mi fraintenda
di Giuseppe Bracchi

 

Balle spaziali! Altro non sono certi comunicati della gouche au caviar, come quello che pubblicizza, con la solita enfasi degli unti del Signore, l’ospitalità ai ragazzi (trenta o quaranta, poco importa) provenienti dal Mali.

Nessuno mi fraintenda. E’ certamente encomiabile che associazioni politiche o di volontariato si occupino dei fratelli più sfortunati, anche se uno sguardo più attento in casa propria avrebbe risparmiato a certi eroi dello spazio di dover solcare cieli così distanti.

Quel che non sopporto sono le balle, la solita puzzetta sotto il naso, le fesserie elevate a cultura o la saccenteria con le quali certuni, forse perché abituati a volare col pensiero troppo in alto (risus teneatis!!), guardano ai loro concittadini, quasi non avessero il diritto a pensare diversamente o ad avere perfino sguardi o comportamenti che non siano quelli dettati dall’eskimo in redazione.

Peraltro, mi piacerebbe molto sapere (visto e considerato che non si citano le fonti) quali sono e quando, come e dove sarebbero stati firmati quei trattati che obbligherebbero l’Italia a dare ospitalità a certe condizioni (35 euro al giorno) e con fornitura di telefonini. Altra balla spaziale?

Immaginiamo che chi scrive, insieme ad un gruppo di amici italiani, faccia la sua comparsa in un sobborgo di Delhi o di Kuala Lumpur o di Algeri, che forse gli abitanti di quei sobborghi non ci guarderebbero, non dico con sospetto, ma almeno con sguardi interrogativi e con una certa curiosità? Ma tant’è.

I nipotini di Gagarin volano troppo alto, sono troppo abituati ai cieli iperuranici per accorgersi che Viterbo e la Tuscia stanno diventando una dei territori più sotto sviluppati e depressi d’Italia. Guardano troppo lontano o hanno il telescopio troppo appannato, per accorgersi dei numerosi negozi od imprese che hanno già chiuso o rischiano di chiudere nel Capoluogo della Tuscia dove abitano, della crescente disoccupazione, di famiglie italiane e, viterbesi in particolare, che non arrivano a fine mese o non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena.

Dove non vola la dantesca navicella dell’ingegno!? Così facendo non si rischia di fare la fine di quel filosofo che volendo guardare troppo in alto, è caduto in una fossa? Ecco, questi appena elencati ed altri ancora, sono i veri timori, le vere paure dell’Italiano generico medio e del viterbese, con un Presidente del Consiglio che non ne azzecca una e che pone i problemi degli italiani in alternativa. Altro che i ragazzi del Mali, che per quanto mi riguarda (e credo per quanto riguarda anche ai viterbesi) possono restare quanto vogliono a Viterbo e nella Tuscia, nel rispetto del prossimo, della buona educazione e delle leggi.

Piuttosto, mi sia consentito un consiglio. Soprassediamo alle solite iniziative da libro Cuore. Anziché perdere tempo con inutili visite guidate ai musei o cose del genere, che ai ragazzi del Mali, almeno per ora, interessano quanto il classico cavolo a merenda, se proprio vogliamo farli partecipi della vita della città, rendiamoli testimoni delle proprie sofferenze, attraverso conferenze e dibattiti, in cui siano, per l’appunto, gli stessi ragazzi a raccontare alla cittadinanza il dramma della loro Patria e di cui sono stati e sono protagonisti in prima persona.

Non è ideologizzando i problemi o dipingendo come lupi cattivi i propri concittadini o chi la pensa diversamente o stigmatizzando i “si dice”, che i “buoni” riporteranno la pace tra i consociati.

 Giuseppe Bracchi

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 761 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it