Civita Castellana CRONACA Mercoledì 22 ottobre hanno insieme siglato il manifesto di intenti

 

Civita Castellana, Gallese, Magliano Sabina e Otricoli, Orte, Collevecchio, Stimigliano, Forano, Poggio Mirteto e Torrita Tiberina sono i dieci comuni che per primi hanno dato vita ad un contratto di fiume nella Regione Lazio.

Mercoledì 22 ottobre hanno insieme siglato il manifesto di intenti "Media Valle del Tevere da Orte alla Riserva Tevere-Farfa" in un incontro pubblico a cui hanno partecipato tutti i sindaci dei comuni insieme al coordinatore nazionale dei contratti di fiume e ad al segretario generale dell’autorità di bacino del Tevere, oltre a diversi consiglieri regionali.

L’adozione del manifesto è il primo passo di un percorso comune che unirà i comuni sul Tevere in iniziative per la prevenzione del rischio idrogeologico e la tutela delle acque dal lato ambientale, e lo sviluppo economico e turistico dall’altra.

“La firma di questo contratto di fiume per il Tevere porterà per la prima volta nella Regione Lazio uno strumento di governance dal basso che sta dando risultati molto positivi negli altri bacini idrografici in cui si sta già applicando nel resto d’Italia e in Europa –ha dichiarato il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli - Il nostro intento è quello di salvaguardare i nostri territori programmando in anticipo opere e strumenti di prevenzione del rischio idrogeologico, tristemente noto alle cronache in questi giorni per le vicende di Genova, e allo stesso attrarre fondi ai quali altrimenti non si avrebbe accesso lavorando come singoli comuni”.

Le fasi successive alla firma del manifesto di intenti saranno l’integrazione delle conoscenze in tema di pianificazione territoriale per superare la frammentazione, la definizione di un orizzonte strategico partecipato e la realizzazione di un concreto programma d’azione con risorse e attuatori sui temi dello sviluppo urbanistico, la tutela idrogeologica, la salvaguardia delle acque, lo sviluppo turistico, le buone pratiche agricole, mettendo al centro del sistema il fiume. I comuni che hanno aderito al contratto di fiume sono infatti tutti legati dal punto di vista culturale, storico e ambientale proprio dalla presenza del fiume Tevere, creando un asse che va dall’Umbria fino alla provincia romana e che alla presenza di grandi infrastrutture quali ferrovie, autostrade ,centrali idroelettriche, zone industriali potrà collegare una serie di realtà storiche archeologiche e naturalistiche similari.

“Unitamente alla sigla di questo importantissimo accordo che ci lega agli altri paesi del bacino del Tevere – ha affermato l’assessore all’Ambiente di Civita Castellana, Vincenza Basta - a Civita Castellana si riunirà il prossimo 29 ottobre il tavolo di lavoro sul Treja proprio per valutare l’ipotesi di adottare lo stesso strumento anche su questo fiume. Lo stesso tema sarà anche al centro della convention ambientale che stiamo organizzando per il 5 dicembre prossimo”

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