Viterbo CRONACA Tra i fattori che si sta tentando di impiegare per battere i problemi della castanicoltura c'è il terreno che richiede una idonea sostanza organica

 

Il CeFAS ha pubblicizzato i risultati del primo stralcio di attività del progetto pilota approvato dal Gruppo di Azione Locale Etrusco Cimino indirizzato a fornire protocolli operativi innovativi per la fertilizzazione dei castagneti da frutto del Lazio con compost di alta qualità e a restituire alle piante indebolite dalle avversità climatiche e dal Cinipide galligeno i nutrienti necessari a renderle resilienti e reattive ai fattori negativi.

 

La misura 124 del PSR 2007-2013 finanzia l'attività mentre il Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Forestali e alcune aziende agricole dei Cimini partecipano ai lavori. Capofila e coordinatore del progetto la Società Agricola Vico Soc. Semplice di Ronciglione.

La produzione castanicola laziale si concentra nel distretto dei Monti Cimini, dove sono censite circa 2000 aziende castanicole (15% delle aziende agricole provinciali) che coprono una superficie di 2800 ettari (circa 33% della superficie regionale e il 68% della produzione, per un valore di 7.5 milioni di euro), settore di grande importanza per il territorio.

Negli ultimi anni la produzione del frutto è stata soggetta ad ampia variabilità, come nel resto d'Italia, per i ben noti fenomeni negativi, che hanno causato un progressivo indebolimento delle piante più suscettibili ad avversità stagionali come la siccità, ed il fungo Gnomoniopsis sp.,agente di marciumi sul frutto in post-raccolta.

Tra i fattori che si sta tentando di impiegare per battere i problemi della castanicoltura c'è il terreno che alimenta i castagni, che richiede una idonea sostanza organica, azoto disponibile, micro- e macroelementi come ad esempio il fosforo, per rinforzare le piante.

Il progetto propone un'innovazione nella tecnica colturale di fertilizzazione del suolo, con un compost di natura bio-organica capace di rilasciare gradualmente gli elementi nutritivi, e limitare il dilavamento in falda e le emissioni di gas dannosi. Un'ulteriore innovazione è rappresentata dall'adozione di mezzi meccanici (spandicompost) di nuova concezione, realizzati per l'occasione, brevettati e predisposti per consentire di adattare la macchina sia alla tipologia di prodotto utilizzato che agli ambienti di applicazione.

Tra gli obiettivi che il progetto biennale si propone c'è la realizzazione di un risparmio economico per il castanicolture, diretto per i minori costi rispetto alla concimazione convenzionale e indiretto attraverso il miglioramento qualitativo e quantitativo del frutto.

Il Ce.F.A.S., organo della Camera di Commercio di Viterbo, effettuerà l’attività divulgativa attraverso la organizzazione di seminari e visite dimostrative presso le aziende.

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