Viterbo RACCONTO Quella notte, che era freddo fuori, si avverò il più grande dei presagi
di Simona Torquati

 

Il bue e l'asinello

Quella notte, che era freddo fuori, per i giovani viandanti non c'era un letto tra gli albergatori "Andate, andate ancora avanti qui non c'è posto per nessuno e poi voi non siete due, ma due più uno".

"Eppure qualcosa bisogna fare" diceva lui alla dolce, stanca moglie "un riparo sicuro dobbiamo trovare per poterci riposare e smaltir le doglie". Lei rispose: "Ecco un comodo giaciglio in una stalla nascerà nostro figlio".

Quella notte, che era freddo fuori, si avverò il più grande dei presagi nella paglia lo trovarono i pastori ed una cometa vi condusse i magi; gloria e lode in tutto l'universo: era nato per salvare il mondo perso. Non sapevano perché di tanta luce splendeva ormai la mangiatoia loro, ma del caldo che il fiato produce tutti li ringraziavano in coro: "Hanno salvato Gesù l'Agnello, lode anche a questo bue e all'asinelio".

Quella notte, che era freddo fuori, quando nacque il santo Redentore udirono i pianti e videro i tremori, ma non chiesero la gloria né l'onore che per loro quel Re da osannare era soltanto un bimbo da scaldare.

Simona Torquati