Viterbo RACCONTO Ora che non ho più profonde radici mi vengono anche meno la vita e la baldanza
di Simona Torquati

 

L'abete

Ieri dalla nuda terra guardavo il firmamento possente e forte l'inverno combattevo e con le verdi braccia grandi dal freddo vento i nidi con tutti gli abitanti proteggevo.

Per me avevo dalla pioggia carezze e caldi abbracci dal sole, sapevo dal bacio delle brezze che ero bello in tutta la mia mole..

Oggi dall'angolo remoto di una stanza veglio su pacchi colorati e pieni di nastrini ed accendendo le mie luci in abbondanza sento ridere sia i grandi che i piccini.

Ora che non ho più profonde radici mi vengono anche meno la vita e la baldanza, però di fronte a me io vedo tanti amici scambiarsi dolci doni e condividere speranza.

Domani, allora, terminata l'esistenza, quando secco arderò per un fuoco lontano, potrò dire con orgoglio e coscienza, ero un Abete, ma non sono morto invano.

Simona Torquati