Viterbo SENTIMENTO E FANTASIA Dopo un po’ di riposo, Giulio e Valeria escono per fare una passeggiata e, la sera, cenano romanticamente in riva al lago
di Agostino G. Pasquali

(Inizia dal n° 1, per leggerlo, clicca qui)

 

Bracciano

     E’ proprio bello il Bed & Breakfast  ‘Le Romantique’.  

     E’ una antica villa in collina, che ha una vista panoramica sul lago di Bracciano ed è stata ristrutturata in modo romantico. Forse per giustificare il nome francese? o viceversa?  cioè il B&B è stato chiamato così proprio perché è il luogo che è romantico di per sé?

     E’ anche su di tono, come si può vedere dalla cura del giardino e dai particolari dell’arredamento esterno, prezioso e ricercato, che non è stato certo comprato al supermercato del faidaté. Ferro battuto, ceramica e legni pregiati a profusione. Due terrazze attrezzate per il relax e una fontana zampillante in giardino.

     La proprietaria si presenta con cortesia, degnazione e signorilità:  “Signori, posso dar loro il benvenuto? Io sono la signora   Mag-da-le-na. Prego si accomodino nella ‘Reception’.” 

     Ha la voce impostata come un’attrice di teatro classico e ha scandito bene il nome perché faccia impressione di nobiltà e autorità.

      “Ca…volo! Non te lo dimenticare, il nome!” sussurra Valeria a Giulio.

     L’interno è in perfetta proporzione con l’esterno. Altrettanto la camera che la ‘signora Mag-da-le-na’ assegna a Giulio e Valeria. Camera matrimoniale grande, ben rifinita e arredata, doppia tenda alla finestra . Il tendaggio, quando lo si apre con un meccanismo  elettrico, sembra l’apertura di un sipario teatrale: appare la vista sul giardino.

     Bello, curatissimo il giardino, però mancano gli animali. Uno si aspetterebbe: pavoni sul prato, cigni nella vasca e un grosso cane atteggiato come la Sfinge di Giza.

     “Perché mancano gli animali?” si chiede Valeria, e si dà la risposta: “Evidentemente la signora Magdalena non li ama, forse perché sporcano. Infatti è tutto pulito, ordinato, anche troppo, e perciò c’è un’aria asettica, molto seria, senza vitalità.”

     Terminate le formalità e restati soli, Valeria dice sottovoce a Giulio:

     “Bello! Ma ti costerà una tombola…”

     “Beh! No, non dovrebbe. Sul sito internet c’è scritto: doppia: da 80 euro /notte. Anche io, nel nostro B&B, facevo un prezzo analogo, veramente un bel po’ meno, ma insomma siamo lì. Caso mai è quel “da” che fa diventare il costo un po’ aleatorio. Ti sembra troppo elegante? Devi però tener conto, Valeria, che oggi i clienti di un B&B pretendono un trattamento pari a quello di un ottimo albergo. Non si accontentano più del divano letto o della cameretta del figlio assente, così come pensavi tu. Una volta era così, in particolare nel mondo anglosassone, dove il B&B è nato come sistemazione economica e arrangiata alla buona.”

     “Ma sono tutti così i B&B?”

     “No, questo è sicuramente molto ‘su’. Se ci tieni prossimamente andremo in uno scadente.”

     “Per chi mi hai preso? Per una ‘signorina’ della notte? No, grazie.”

     Dopo un po’ di riposo, Giulio e Valeria escono per fare una passeggiata e, la sera, cenano romanticamente in riva al lago. Si fa per dire “in riva” perché, data la stagione autunnale, bisogna necessariamente stare al chiuso, ma dalla sala del ristorante si vede il lago e in lontananza brillano le luci di un paese che si riflettono nell’acqua e creano un paesaggio da favola.

     “Mi sembra di essere in un romantico viaggio di nozze. E a te?” Valeria vira la conversazione sul romantico, un po’ perché lei, pur così concreta e positiva come la conosciamo, un fondo di romanticismo ce l’ha, o, come direbbe uno psicologo, ‘non lo ha, ma si compiace di pensare di averlo’.

      Ma vallo a capire l’animo umano! Più lo esamini, meno lo capisci!

      Però ‘Le Romantique’ ha proprio contagiato Valeria che questa sera, seduta a tavola a lume di candela e sotto l’effetto euforico delle bollicine di prosecco, sprigiona romanticismo, come una rosa appena colta sprigiona il suo profumo. A Giulio questo atteggiamento non dispiace e lo fa capire a Valeria prendendole una mano attraverso il tavolo, e accarezzandola in modo molto significativo.

      Sul tardi ritornano a ‘Le Romantique’, mano nella mano, proprio come due sposini in viaggio di nozze. Noi li lasceremo tranquilli senza violare la loro intimità.

      La mattina seguente Giulio e Valeria vanno a colazione nell’apposita saletta. L’ambiente è elegante, bene arredato, in perfetta concordanza con il resto della casa. La colazione è a ‘self service’ con ampia scelta di panini e di dolci. Ma latte e caffè stanno in caraffe-thermos e per il tè c’è a disposizione un bollitore. La cosa stupisce Valeria:

      “Ma come? Un posto così chic? Io pensavo che sarebbe venuto a servirci un cameriere in giacca e guanti bianchi…”

      “Vedi, Valeria? Ogni gestore di B&B ha le sue esigenze e fa le sue scelte. La signora Magdalena evidentemente ha preferito curare di più la scenografia e meno il servizio; per motivi suoi lei evita il  rapporto umano. Hai visto com’è distaccata e che arie si dà? Altri curano invece particolarmente la colazione servendo familiarmente cornetti caldi, dolci, creme e marmellate fatte in casa.”

      “E tu come facevi?”

      “Io preparavo personalmente per gli ospiti proprio quello che desideravano: latte, caffè, tè, cappuccino… ma non offrivo prodotti della nostra cucina; il che tra l’altro è vietato, a meno di avere una speciale abilitazione. Ero invece molto disponibile come presenza personale perché quella era anche un’occasione di parlare, di socializzare, di dare consigli e suggerimenti. Gli ospiti di solito gradivano moltissimo la mia presenza e le mie chiacchiere.”

       E’ venuto il momento di ripartire. Giulio e Valeria vanno alla ‘Reception’ dove c’è già un signore che sta pagando. Giulio si è fermato a debita distanza di riservatezza, ma non può fare a meno di notare che ‘la signora’ incassa il denaro, ma non dà la ricevuta.

      Giulio sussurra a Valeria: “Attenta, che ora mi diverto un po’.”

      “Signora Magdalena, buongiorno. Stiamo per partire. Quanto le devo?”

      “80 euro, come da tariffa minima. Dovrebbe essere di più perché ho dato loro la camera più bella, ma per fidelizzare lei come cliente gradito, ho fatto lo sconto.”

      Giulio prepara 80 euro, ma non li consegna subito, invece chiede:

      “Per favore, mi fa la ricevuta?”

      “Se le serve… ma con la ricevuta, allora sono 100 euro. Sa? C’è l’IVA.”

       “Perché? Lei ha la partita IVA?”

       La signora Magdalena evita di rispondere direttamente e ingarbuglia qualche parola:

       “Vede, signore, l’IVA c’è sempre… se compro il latte… se pago la bolletta… sapesse! E’ un salasso continuo…”

       “Ma se lei mi calcola l’IVA a parte, non compresa nella tariffa, vuol dire che lei l’IVA la conguaglia e la recupera, e per far questo ci vuole la partita IVA. Ma i B&B di solito non hanno partita IVA.”

       La signora non risponde, estrae da un cassetto un blocchetto di ricevute e ne compila una con l’importo di 80 euro. La porge a Giulio, il quale fa una faccia scandalizzata e dice:

       “Manca la marca da bollo!”

       “Ha ragione, ma le marche le ho finite proprio ieri. Se vuole, le do due euro di resto e la marca se la compra e se la mette da sé. Perché immagino che la ricevuta le serve per un rimborso spese e allora la marca, lo so, è necessaria.”

       “No, signora. La marca, come lei sicuramente sa, ci vuole sempre se l’importo supera 77 euro, ci vuole anche se la ricevuta non serve per il rimborso. Infatti a me non serve per rimborso, ma avere la ricevuta regolare è un mio diritto e per lei è un obbligo darla.”

       La signora Magdalena aggrotta ciglia e sopracciglia, pensa: “Ma chi me l’ha mandato questo qui? Quanto rompe, ma che crede di essere in Germania?”

      Poi alla signora viene un sospetto : “Ma chi è? Che sia un ispettore o una guardia di finanza?” Quindi impallidisce visibilmente, aggrotta ciglia e sopracciglia, corruga la fronte, le tremano le mani. Balbetta:

      “Scusi signore… ma lei è… un isp… un agente di fin…”

      Valeria ha assistito alla scena senza dire niente; all’inizio si è divertita, ma ora ritiene che Giulio stia esagerando; gli dà una gomitata significativa. E Giulio allora mette fine alla situazione imbarazzante.

      “Non si preoccupi, signora, sono un tranquillo pensionato. Ma sappia che ho gestito un B&B e quindi so come stanno le cose.” Così conclude e rivolge un sorriso alla signora, un sorriso proprio esagerato e inopportuno.

      La signora riprende colore, tira un respiro di sollievo. Riscuote il denaro accontentandosi di 70 euro. “Sconto speciale per un collega!” dice.

     Però la signora Magdalena sente il bisogno di recuperare la sua dignità, che Giulio ha così sfacciatamente distrutto. Ma questo, chi si crede di essere? come si permette di dare lezioni?

     “Senti collega!” ora passa ad un disinvolto ‘tu’  “Mi pareva che non potevi essere un agente : sei troppo vecchio per essere in servizio!”

(Continua con…  l’ultima puntata: Fine di una storia? Ma forse ne comincia un'altra)

Agostino G. Pasquali

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

chi è on line

Abbiamo 1254 visitatori online

 

 I libri

di Mauro Galeotti

 

Cartonato - pag. 246 - euro 25,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it

Cartonato - pag. 808, a colori
da euro 120,00 a euro 80,00
in esaurimento, per l'acquisto
scrivere alla email spvit@tin.it