Andrea De Simone, direttore di Confartigianato Imprese di Viterbo


Viterb
o CRONACA CONFARTIGIANATO CARROZZIERI

Confartigianato: L’articolo 8 riguardante la riforma dell’Rc auto è stato stralciato dal Decreto legge “Destinazione Italia”.

Un dispositivo che, mettendo in serio pericolo la libertà dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese del settore, ha sollevato non poche polemiche.

«Ci siamo schierati al fianco dei carrozzieri e dei cittadini in questa battaglia – spiega Andrea De Simone, direttore di Confartigianato Imprese di Viterbo – perché il decreto metteva in serio pericolo, non solo un mercato complesso e articolato, ma la stessa sopravvivenza delle attività dei nostri imprenditori. Siamo soddisfatti, dunque, di aver raggiunto un obiettivo importante per la categoria».

La decisione del Governo è stata accolta con soddisfazione dai vertici di Confartigianato, più volte intervenuti a sostegno delle Associazioni dei Carrozzieri schieratisi contro l’obbligo del risarcimento “in forma specifica” dei vicoli incidentati, previsto dal pacchetto di norme sulla riforma della disciplina Rc Auto.

L’obbligo di fatto imponeva all’automobilista di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e da queste direttamente pagate. «Negli ultimi mesi – continua De Simone – più volte abbiamo denunciato la misura che comportava, tra l’altro, un reale rischio per la qualità della riparazione, oltre che un’innegabile privazione della libertà di scelta degli automobilisti».

Il diritto di scegliere se, a seguito di un incidente, essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto nella propria officina di fiducia è al sicuro grazie allo stralcio dell’articolo deciso dal Governo.

Non era il primo tentativo di far passare il risarcimento “in forma diretta”, ma in questo caso non poteva non saltare all’occhio il paradosso per il quale un meccanismo che di fatto nega la concorrenza di settore, tagliando fuori dal mercato un gran numero di piccole realtà imprenditoriali, fosse nascosto tra le righe di una serie di misure disposte dal Governo per abbassare i costi a carico delle PMI.

E i Carrozzieri di Confartigianato non hanno accettato l’obbligo, schierandosi con decisione contro la riforma, sostenuti dall’Associazione, che ha portato avanti una dura battaglia.

«Se l’articolo 8, contenente la misura in discussione, non fosse stato abolito – incalza il direttore provinciale – avrebbe contribuito a frapporre ostacoli che separano il settore da una possibile ripresa, condannando l’esistenza di migliaia di piccole imprese per le quali il rapporto fiduciario con il cliente è il primo indici di rendimento.

Imporre al cliente di rinunciare alla propria officina, oltre rasentare l’incostituzionalità, è un atto scellerato nei confronti di migliaia di imprenditori che lottano quotidianamente per portare avanti le loro aziende».