Busto di Giuseppe Verdi eseguito da Silvio Sbricoli verso il 1904

Lo rivolete così malconcio?


Viterbo
CRONACA A QUANDO?

Il 14 Settembre 2013 è avvenuta l'inaugurazione del restaurato busto a Giuseppe Verdi, a Viterbo, in Piazza Verdi, opera del 1904 circa, di Silvio Sbricoli di Roma (1864-1911).

Il restauro è stato eseguito dal Laboratorio di restauro della Provincia di Viterbo. Erano presenti il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, l'assessore alla cultura della Provincia di Viterbo, Giuseppe Fraticelli e il console di Viterbo del Touring Club Italiano, Vincenzo Ceniti.

L’evento di oggi fece parte delle celebrazioni “Omaggio a Verdi”, organizzate, per il bicentenario dalla nascita del grande musicista, dalla Provincia e dal Comune di Viterbo in collaborazione con il Laboratorio provinciale di restauro, la Biblioteca consorziale di Viterbo, il Museo nazionale “Giuseppe Verdi” di Busseto, il Touring Club di Viterbo e l’associazione “Incontri mediterranei”.

In quel giorno si decise di rimuovere il busto del celebre musicista, per preservarlo da nuovi "acciacchi", si disse di spostarlo in un luogo coperto, protetto dalle intemperie, dalla resina dei pini che cade su di esso, insomma sembrava cosa fatta.

Invece nulla è stato realizzato e il busto è ancora lì, sotto le piogge acide, la popò dei piccioni, i possibili profanatori di busti di musicisti, i probabili rompi nasi dei busti in marmo.

Lo scultore Silvio Sbricoli, che è autore, nel 1906, anche del busto a Pietro Vanni nella Chiesa di san Lazzaro, mi ha inviato una email, dirai come ha fatto se è in cielo, perché dal cielo non mi può essere arrivata una email?

Mi dice che nel realizzare il busto di Verdi, si è acciaccato più di una volta il pollice, e che non se la sente di rifarlo, non ne ha più le forze, inoltre non se la sente perché non trova più martello e scalpello a portata di mano. Quindi deduco che questa opera resterà "unica".

E allora?

Si era detto di spostare cippo e busto all'interno dell'ingresso della Biblioteca comunale, in attesa di collocarlo degnamente nell'atrio del Teatro dell'Unione, che poi, a pensarci bene, constatato l'intervento di restauro in atto al teatro stesso, sarebbe una bazzecola spostarlo subito per non creare un doppio trauma dell'opera.

In fin dei conti ritornerebbe all'Unione come lo era un tempo, agli inizi del secolo scorso.

Anzi con l'occasione nascosta verso il loggione, in un corridoio, è, almeno così l'ho vista nel 1980, una lapide del 1905.

Era questo l’anno del cinquantesimo anniversario dell’inaugurazione del Teatro e a ricordo fu posta nell’atrio, il 5 Settembre, l’epigrafe:
Ai LX consoci / che primi iniziarono / questo splendido tempio dell’arte / al conte Cesare Pocci / che animosamente / trasse a compimento / il Municipio / vindice delle benemerenze cittadine / nel cinquantesimo anno / della sua apertura / questo ricordo pose / V Settembre 1905.

Mi preme a questo punto sollecitare il sindaco Leonardo Michelini, la vice sindaco, Luisa Ciambella, dedita al Patrimonio comunale, ad intervenire e preservare un'opera così in pericolo.

Appena fatto ditemelo però, perché invio subito una email di risposta a Silvio, no Berlusconi, ma Sbricoli, così potrà continuare a... dormire, tranquilli sonni eterni e non ci farà vedere i "sorci... verdi".

Grazie

Mauro Galeotti

 

 

 

1-Inaugurazione del restaurato busto a Giuseppe Verdi a Viterbo in Piazza Verdi