Cellere POESIA Mio povero ed aspro passato, quanto mi manchi!
Il poeta Mario Olimpieri
Adesso che ho raggiunto la maturità e un certo benessere di vita, avverto che qualcosa mi manca, e si riferisce al passato, a quanto di più affettuoso ha caratterizzato la mia esistenza: genitori, amici, gioventù, spensieratezza e tutto ciò che ha lasciato una serena impronta nella mia vita.
Quanto mi manchi!
Affacciato alla finestra della vita,
mi appare in lontananza
un cielo turchino,
sfolgorante di sole:
il caldo sole dell’infanzia.
Rivedo la vecchia casa senza acqua,
disadorne pareti,
lo sconnesso tetto
sorretto da travi,
da cui pendevano
agli, cipolle e un po’ di lardo…
Quale gioia, al solo pensiero
di quei felici anni
di povertà!
Or che tutto brilla attorno a me
nei rinnovati affetti,
quante care figure mi mancano:
la mamma
al rammendo intenta,
il babbo
che torna dai campi
con le more o il grappolo d’uva,
la brava maestra,
gli amici partiti lontano,
col cuore pieno di pianto
e di sane illusioni.
Mio povero ed aspro passato,
quanto mi manchi!
Mario Olimpieri